17.5.09

Mele e turismo, binomio difficile

FONDO - Che l'aria tersa e i paesaggi incontaminati siano anche una moneta spendibile sul piano economico e turistico lo hanno già capito in molti. Un'ulteriore dimostrazione si è avuta all'incontro tenuto a Fondo a cura dell'associazione «Mario Pasi», relatore il dottor Giorgio Bianchini e moderatore il sindaco di Fondo, Bruno Bertol , sul tema: «Turismo e agricoltura: conflittualità o collaborazione».
Il numeroso pubblico, che gremiva la sala della Cassa rurale, ha dato vita a un interessante dibattito. Bianchini ha esordito spiegando come negli ultimi anni il terreno adibito alla melicoltura sia raddoppiato, mentre non lo è affatto il fatturato. Ciò significa che, anche adibendo nuove aree alla coltivazione del melo, per gli agricoltori non verrebbe moltiplicato il guadagno, ma specialmente la fatica e le spese, senza contare il problema cruciale del danno alla salute ad opera dei fitofarmaci. Il tema è diventato di particolare urgenza, da quando qualche amministrazione dell'Alta val di Non ha ritenuto «normale» destinare parte degli splendidi Pradiei alla melicoltura, alterando un ambiente forse unico nell'arco alpino, di certo peculiarità della valle. Per difenderlo si è mosso un comitato, che ha già raccolto quasi 3.000 firme, anche di non residenti, nella consapevolezza che le scelte di oggi ricadranno pesantemente anche sulle future generazioni.
Il sindaco di Fondo ha dichiarato di avere sempre strenuamente difeso i Pradiei ritenendoli «sacri», come i bisonti per gli indiani d'America. Nessuno ha demonizzato l'agricoltura - la categoria era scarsamente rappresentata - ma si è messa in luce l'importanza, anche ai fini turistici, della zootecnia, non di tipo industriale, della filiera breve, delle coltivazioni alternative, almeno nelle vicinanze dei centri abitati. A questo proposito, il sindaco di Tassullo, nonché vicepresidente del Comprensorio, Rolando Valentini , in rappresentanza dei numerosi amministratori presenti, ha detto che è in fase di approvazione un regolamento riguardo le irrigazioni: saranno poi i singoli consigli comunali ad approvarlo. Caustico nei confronti degli agricoltori è stato, invece, un esponente della categoria albergatori, Giorgio Asson di Don, che ha denunciato la carente capacità di accoglienza da parte di chi, oltre tutto, è favorito sul piano fiscale.
Unica voce a difesa della categoria, quella di Enrico Dalpiaz di Mezzocorona, che ha auspicato una maggiore collaborazione fra gli operatori dei vari settori, sperando che in agricoltura vengano ridotti i pesticidi a favore dei dissuasori sessuali.

Fonte: l'Adige del 17 maggio '09