11.5.08

Impianti sciistici a Folgaria: fermi tutti

La Provincia blocca il progetto di sviluppo verso il Veneto

Il progetto di sviluppo sciistico di Folgaria verso i Fiorentini e le piste del Monte Cornetto tornano nel cassetto. Il consiglio provinciale ha votato all’unanimità l’ordine del giorno che prende tempo e rimette tutto in discussione, mettendo quindi in dubbio la bontà del disegno che a questo punto pareva pronto per la definitiva realizzazione.
La questione è stata posta all’attenzione durante la discussione del Pup dal consigliere di Forza Italia Nerio Giovanazzi che ha presentato un ordine del giorno, votato - a sorpresa - all’unanimità dall’assemblea consigliare durante l’ultimo giorno di discussione del programma urbanistico, il quale argomenta diffusamente sui progetti invernali dell’altopiano e pone le due questioni che da tempo coinvolgono, in discussioni appassionate, la popolazione che là vi abita: Veneto o collegamento con impianti e piste verso Lavarone via Cornetto? Ora l’impegno a rivisitare il tutto viene dal consiglio provinciale stesso, quindi di pregnante peso politico.
Esulta il “Comitato pro Cornetto”, ma non può essere indifferente il mondo ambientalista che proprio in questi giorni è impegnato nella battaglia di contestazione sulla via di Vicenza.
Due sono gli impegni che Giovanazzi ottiene dalla giunta provinciale: 1) riverificare, da subito, la portata del progetto di sviluppo impiantistico di Folgaria al fine di escludere il collegamento col Veneto; 2) favorire la predisposizione di un progetto di sviluppo del turismo dell’Altopiano che valorizzi le stazioni di Lavarone e Luserna assieme a quella di Folgaria, su una proposta promozionale, moderna, unitaria e complessiva, forse prioritaria nel panorama turistico trentino.
Vasta l’analisi elaborata a sostegno della proposta: riconosce, il consigliere, la bontà dello sviluppo fin qui approntato sia per il turismo invernale che estivo, in particolare per la scelta di accesso al circuito impiantistico dalla parte dell’Ortesino. Ma giudica meno dinamica l’evoluzione lavaronese che manca di un collegamento con Folgaria.
Il processo di avvicinamento, dice, è stato peraltro interrotto con la variante al Prg di Folgaria dell’ottobre 2003, che ha visto lo stralcio dell’area sciabile del Cornetto a favore di Ortesino-Pioverna-Costa d’Agra e Coe, nel cui ampliamento si pongono ulteriori possibilità di sviluppo. Ciò ha avuto una conseguenza immediata di spostare il baricentro delle attività turistiche dell’intera Comunità ai margini della stessa ed a favore del territorio vicentino.
Di fatto, continua, si è abbandonata l’ipotesi di collegamento dei due caroselli sciistici. Tale rinuncia va superata. L’anello di congiunzione, argomenta Giovanazzi, tra i due caroselli non può che passare attraverso il Cornetto che offre ottimi dislivelli e piste appetibili. Solo così si può puntare su un target interessato a tutte le opportunità dell’altopiano. Serve approfondire la possibilità di tracciati che comunque erano presenti nel recente passato, non fosse altro per capire se questa è l’unica valorizzazione fattibile dell’altopiano.

Il Trentino 10/05/2008

Folgaria, nuove piste da sci su Costa d'Agra: 2 giorni di protesta

Oggi e domani Officina Ambiente di Trento aderisce alla nuova mobilitazione organizzata dal comitato «Folgaria 235» in difesa della montagna contro il devastante progetto di espansione del carosello sciistico folgaretano verso le zone di Pioverna e Costa d'Agra.
«Questa due giorni non vuole essere soltanto l'ennesima manifestazione della nostra contrarietà rispetto a questa follia - spiegano gli organizzatori - ma piuttosto un momento di confronto per capire, nel momento in cui i lavori dovessero ripartire, come impedire la realizzazione di un nuovo scempio ambientale (come quello attuato l'anno scorso in Val delle Lanze dove è stata realizzata la prima seggiovia).
In quest'ultimo anno non si può dire che la politica trentina abbia fatto qualcosa per indagare le motivazioni della crescente opposizione popolare e l'unica garanzia per evitare la distruzione di questi territori incontaminati resta la certezza della nostra ostinazione.»
Il contributo che Officina Ambiente porta a questa riflessione è la proposta - già distribuita in occasione del convegno Trentino Clima 2008 - del blocco immediato e definitivo degli interventi di potenziamento delle aree sciabili in Provincia di Trento. «Un'iniziativa che appare quasi "dovuta" - affermano i manifestanti - se si vanno a indagare le cifre dell'impiantistica provinciale in termini di consumi idrici ed energetici e costi pubblici. Una posizione radicale la nostra, che certo non lascia spazio a fraintendimenti, ma che non consideriamo "fanatica" poiché non stiamo mettendo in dubbio l'esistente, ma chiediamo soltanto di non insistere su un modello di turismo che, per molteplici ragioni, non ha futuro. Tutto questo, per altro, coerentemente con gli interrogativi espressi in più occasioni dallo stesso Presidente Dellai. Quello che vogliamo è che si passi dalla parole ai fatti.»

L’Adige 10/05/2008