3.7.10

Inquinamento in Valsugana. Che ruolo ha avuto Dellai?

di Marco Rigo, 29 giugno 2010

Sono emerse dai giornali in questi giorni le divergenze tra il presidente Kessler e l’assessore Pacher circa l’opportunità di depositare un disegno di legge, teso ad abrogare il comma 2 quater dell’articolo 51 del tulp ambientale con il quale si permette all’acciaieria, unica azienda in Trentino, di lavorare in deroga alle emissioni per quanto riguarda gli inquinanti, si noti a proposito che tali limiti non sono stati alzati, cosa di per sé discutibile, ma sono stati addirittura tolti.

Detta legge, come si evince dalle mail in mano alla procura è stata messa a punto dal proprietario Leali e messa nelle mani direttamente di Dellai. Non si può dire che sia una bella pagina politica.

Alla luce delle complesse vicende ambientali che hanno interessato la Valsugana nel corso di quest’anno, questa operazione appare molto grave, se si pensa che tale comma è stato inserito mediante l’approvazione di una legge finanziaria, in periodo natalizio (vacanza), senza alcun dibattito specifico in Consiglio e, soprattutto, senza che sia stata fatta nessuna valutazione di impatto ambientale sulle conseguenze di tale provvedimento di deroga, ovvero senza nessun parere da parte dell’azienda sanitaria sui potenziali effetti sulla salute pubblica.

Se si considera il carattere riservato e privatistico di tale iter legislativo si può ipotizzare un utilizzo dell’organo istituzionale (il consiglio provinciale) per promulgare una legge che procura un vantaggio indubbio e insolito (cioè poter lavorare inquinando, con grande risparmio di denaro) per un soggetto privato, che ne ha curato oltretutto personalmente la stesura. Mi chiedo se la vicenda non assuma la connotazione di un abuso d’atti d’ufficio, perché un politico non può fare leggi per compiacere un privato, ma diventa ancora più grave se questo atto politico espone la popolazione a un rischio potenziale per la salute, dal momento che è dimostrato che le emissioni dell’impianto siderurgico contengono sostanze altamente tossiche e che richiedono un attentissimo controllo circa il loro rilascio nell’ambiente.

Alla luce di quanto esposto risultano incredibili le tergiversazioni fatte dall’assessore Pacher di fronte alla proposta di Kessler di sanare questa situazione scabrosa e incomprensibile; risultano sospette le resistenze messe in campo dai funzionari Appa che accampano problematiche pseudo tecniche ovvero affermando che applicando i limiti in vigore per tutte le altre realtà in Trentino, l’azienda «inquinerebbe maggiormente con emissioni illegali».

La realtà è che con questa vicenda si è andati al nocciolo del problema, ovvero quali rapporti intercorrono e sono intercorsi tra la proprietà dell’acciaieria Valsugana e il presidente Dellai?

Domanda che se non erro è stata anche posta dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul traffico di rifiuti illeciti, ma la cui risposta non è stata molto soddisfacente.


Marco Rigo

Referente Isde per il Trentino