29.5.10

1° giugno: Marco si mobilita contro la TAV

Segnaliamo un appuntamento promosso dall’Associazione Marcolina Tutela del Territorio NO TAV (www.amtt-notav.it) e una lettera delle Mamme No Tav di Marco

Fiaccolata ecologica, martedì 1°giugno 2010

Programma:
– Ore 19.25: Ritrovo presso i giardini della casa sociale di Marco (Rovereto)
– Ore 19.30: Partenza camminata fino al campo polivalente dei Lavini di Marco
– Ore 20.00 musica e allegria.
– Ore 20.30: partenza per la “Lasta dei Cavai”, dove inizierà la fiaccolata (non bambini, che potranno aspettarci ai polivalenti)
– Ore 22.30: Ritorno ai campi polivalenti per concludere la festa e successivamente rientro ai giardini di Marco.

I partecipanti alla fiaccolata sono pregati di munirsi di calzature adeguate, di frontalino o torcia elettrica. Chi lo desidera, porti le bandiere NO TAV

Vi aspettiamo numerosi. - Passa parola!

IN CASO DI MALTEMPO LA FIACCOLATA VERRA’ RIMANDATA A DATA DA DESTINARSI

SALVA MARCO E DEVASTA LA PIANA ROTALIANA

Non siamo per i tecnicismi politici e non siamo di quelli che cavalcano l’onda a fini esclusivamente politici. Siamo assolutamente contrarie all'uso strumentale a fini elettorali che è stato consumato sulla questione Tav.
Non mistifichiamo la realtà, ma chiediamo trasparenza e informazione.
Non crediamo alle rassicurazioni del ministro di turno o a coloro che pubblicizzano le bandiere appese agli altrui balconi, ma crediamo agli atti pubblici firmati e ricordiamo in proposito che in questi giorni il Consiglio Provinciale approverà il “piano cave”, proprio in relazione alle grandi opere.
Così, sebbene siamo di Marco e madri di famiglia, diciamo il ns. convinto e deciso NO TAV in Trentino e per questo invitiamo il 1° giugno ai giardini di Marco, alle ore 19,30, tutta la popolazione civile del Trentino, che oggi più che mai si sta attivando a tutela della ns. terra: dal nucleare alla privatizzazione dell'acqua, dalle acciaierie di Borgo alle caserma di Mattarello, dall’inceneritore di Trento a quello di Rovereto al Tav.
Oggi sta nascendo un coordinamento di tutti quei comitati che si battono per la salute dei cittadini e per la tutela del territorio, e che sono stufi di essere presi in giro ed esclusi dalle scelte delle amministrazioni. In questa occasione saliremo verso la “lasta dei cavai”, per una fiaccolata ecologica proposta dalla Associazione Marcolina Tutela Territorio No-tav, di cui noi facciamo parte, che è stata l’unica voce, unitamente al comitato di Ala e di Rovereto, ad informare la popolazione (compresi la quasi totalità dei candidati sindaco).
Vi aspettiamo numerosi il 1° giugno per illuminare la notte della Vallagarina con un gigantesco NO TAV umano.

Le mamme NO TAV di Marco

I “tardivi” avevano ragione, a cura del comitato di Mattarello "Nuove Caserme No Grazie! "


Il presidente della provincia Lorenzo Dellai dichiara ufficialmente che ci sarà un ripensamento del progetto di costruzione della cittadella militare a sud di Trento. Quei cittadini che non si sono arresi ma si sono organizzati e che hanno provato a dimostrare l'insensatezza del progetto e la scarsa trasparenza di tutto il progetto da parte della provincia, esultano.

Il comitato spontaneo di cittadini nato a Mattarello quasi due anni or sono ha raccolto e depositato più di mille firme in aprile 2009 al Consiglio Provinciale ed attende ancora una votazione sulle 9 questioni sollevate.

Il comitato ha dimostrato :
·che il patto di scambio Stato-Provincia non è vantaggioso per la comunità ma lo è solo per una piccola parte di essa;
·che tutta l'operazione è stata condotta con scarsa trasparenza da parte della Provincia autonoma di Trento che ha esagerato usando il segreto di stato come “copertura” per eludere al legittimo controllo dei cittadini;
· la Provincia non sta rispettando le norme ambientali sulla Valutazione Impatto Ambientale.

Nonostante questi argomenti non c'è stata una minima apertura al dialogo da parte dell'esecutivo che ha definito il comitato “tardivi”. L'azione nonviolenta e documentata del comitato di cittadini di Mattarello si è concretizzata quando la reale portata del progetto è uscita allo scoperto.

Ebbene, la dichiarazione del 25 maggio 2010 del presidente Dellai dimostra due cose:
• il progetto si può ripensare, quindi non è tardi
• forse qualche argomento sollevato ha dei fondamenti e merita un approfondimento.
La propaganda governativa fin'ora diffusa dava per intoccabili i patti tra Stato, Provincia e Comune di Trento ora invece, quando i fondi iniziano a scarseggiare e fa comodo alla Provincia alzare la posta nella trattativa nazionale, si rimettono in discussione. Questo dimostra la menzogna nascosta nella propaganda della Provincia.
Ora che si ripenserà il progetto (solo la progettazione è costata 2 milioni di euro) allora la cittadinanza non sarà tardiva nel chiedere:
• controllo dei costi /benefici
• rispetto delle normative di tutela ambientale
• ridimensionamento dell'impatto militare su suolo trentino
• utilizzo dell'autonomia a tutela del territorio
• trasparenza e partecipazione reale alle scelte dell'esecutivo.
Per fare il punto della situazione e per valutare le prossime azioni di pressione e controllo giunta della Provincia Autonoma di Trento la cittadinanza è invitata lunedì 14 giugno presso la sala polivalente , centro S. Vigilio a Mattarello alle 20.30.
In questa serata il comitato dimostrerà come 1 milione di euro per spese militari sfuggono al controllo democratico.

Alla riunione sono invitati i consiglieri provinciali che intendono muoversi per qualsiasi iniziativa per il controllo o contrasto della cittadella militare.

Trento 27 maggio 2010
Comitato spontaneo di cittadini nato a Mattarello

28.5.10

Il Nettuno privatizzato? Il Trentino lo vuole pubblico


Oggi, 27 maggio, alle ore 15.30 la fontana del Nettuno in Piazza del Duomo a Trento, è stata addobbata di colorati palloncini blu, ed ingabbiata in ragnatele di nastro da lavori in corso, con la scritta “privatizzazione in corso”. Ad organizzare la piccola performance, il Comitato Promotore per il referendum per l’acqua pubblica in Trentino, che incontrando la cittadinanza e la stampa locale, ha annunciato il raggiungimento di quota 6500 firme dal 25 aprile ad oggi. Mentre il referendum per l’acqua pubblica a livello nazionale ha superato le 680.000 firme, segno di una straordinaria manifestazione di volontà, coscienza civile, capacità autorganizzativa della popolazione italiana che con forza dice no alla privatizzazione selvaggia promossa dal governo Berlusconi.

Dal 25 aprile su tutto il territorio nazionale è in corso una grande campagna referendaria promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua, una piattaforma orizzontale di movimenti sociali, sindacali, cittadini ed associazionistici, che spontaneamente si è costituito per opporsi alla privatizzazione delle risorse idriche in Italia. E’ la campagna “L’acqua non si vende”, che propone la sottoscrizione di tre quesiti referendari, contro la privatizzazione dell’acqua, per tariffe eque e trasparenti, per aziende speciali che permettano la gestione idrica con un reale controllo sociale.

Anche il Trentino ha deciso di dire no al cosiddetto decreto Ronchi, che dal 19 novembre scorso ha legiferato per una graduale privatizzazione delle gestioni idriche che da qui al 2013 relegheranno le quote in mano all’ente pubblico al 40% e al 30% entro il dicembre 2015.

Perché il Trentino, terra di montagne e ricca di acque, è sensibile verso le tematiche della difesa dei beni comuni e del patrimonio ambientale e in questa battaglia vuole prendere una posizione netta, senza se e senza ma.

Perché anche in Trentino è in corso una silenziosa privatizzazione dell’acqua che presenta caratteristiche simili al panorama nazionale e che vuole ridurre l’acqua una merce quotata in borsa e dipendente dalle fluttuazioni del mercato.

La consapevolezza che in Trentino la privatizzazione dei servizi idrici è andata sostanzialmente di pari passo con quella nazionale si sta diffondendo.
Prima con la legge regionale n. 1/1993 che ha ammesso l’affidamento dei servizi idrici a imprese private oppure a SpA con il socio ente locale in posizione di “influenza dominante” (la quale, come è noto, non garantisce nessun vero controllo pubblico all’interno di un soggetto di natura privata tenuto a conseguire profitti di mercato).
Poi con la legge provinciale n. 6/2004 che - pur non essendo stata applicata per mancanza di regolamento attuativo - ha introdotto la possibilità teorica di affidamento a SpA a capitale misto pubblico-privato senza neppure lasciare al primo la “influenza dominante”.
In seguito con la legge provinciale n. 3/2006 (la riforma delle autonomie locali) che impone la gestione dei servizi idrici in forma associata attraverso le Comunità di valle ma non fa nulla per salvaguardare le gestioni dirette comunali, magari nella forma (ancora praticabile in Trentino) dell’azienda speciale consortile territoriale.
E oggi con la concreta possibilità che anche nella Provincia di Trento si applichino direttamente le norme statali di privatizzazione violenta del 2008/2009 (contro cui si rivolge uno dei quesiti referendari) con l’effetto di accelerare ancora la deriva verso la mercificazione del bene comune acqua.
In effetti, i segnali che la Provincia di Trento ha mandato negli ultimi mesi sono esplici: mentre molti Comuni trentini hanno aderito all’invito di inserire nel proprio statuto che il servizio idrico è un servizio pubblico senza rilevanza economica e dunque sottratto alle regole del mercato, la PAT stranamente non si è aggiunta alle 5 Regioni Italiane che hanno impugnato le ultime norme statali davanti alla Corte Costituzionale; mentre in un o.d.g del 17.12.2009 il Consiglio Provinciale ha avallato appoggia l’intenzione di Dolomiti Energia di entrare in borsa.

Contro questa strategia che riduce a merce la nostra acqua, il referendum abrogativo delle norme nazionali sui servizi idrici è un passaggio fondamentale ma non è l’unico obiettivo.

Dal 25 aprile la campagna “L’acqua non si vende”, al pari del trend nazionale che svetta già verso quota 700.000 firme, ha visto anche nel nostro territorio una partecipazione entusiasta della gente, dalle città ai paesi. Sono decine i comitati spontanei che si sono formati in ogni zona della provincia – l’ultimo nato, il Comitato Acqua Bene Comune delle Giudicarie e Rendena - ed altrettanti i banchetti per la raccolta firme che hanno raggiunto, ben prima del termine 6500 firme in poche settimane. Con ancora un mese davanti, il Comitato Pormotore del referendum che riunisce cittadini, associazioni, partiti politici e sindacati, punta almeno a quota 8000!

La raccolta firme, che sta inondando vicoli e strade, feste e manifestazioni, si sta dimostrando un valido laboratorio politico e di diffusione di conoscenze. La gente viene ai banchetti per firmare, è informata, fa la fila con pazienza, chiacchera, s’impegna, si conosce.

Vogliamo costruire un’iniziativa continua che in Provincia chiami tutti a lottare perché Comuni e Comunità di Valle dichiarino il ciclo dell’acqua servizio di interesse collettivo fondamentale, privo di interesse economico ed estraneo alle regole del mercato.

Sosteniamo gli enti locali che resistono alla privatizzazione.

Comitato promotore referendum del Trentino
http://acquabenecomunetrento.blogspot.com/

23.5.10

Domenica 23 maggio ore 18.30: Proiezione di "Una montagna di balle"


Lo Squaderno & Cinemafutura @ Centro sociale Bruno, via Dogana 1 - Trento
invitano alla

PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO
"UNA MONTAGNA DI BALLE"
di Nicola Angrisano - prodotto da insu tv
con la voce narrante di Ascanio Celestini


SARANNO PRESENTI IL REGISTA E GLI ALTRI CURATORI

Dal 2003 al 2009, un gruppo di videomakers, ha documentato la cosiddetta "emergenza rifiuti Campana" per svelarne gli ingranaggi, individuare responsabilità e attori di quindici anni di "gestione straordinaria".
Uno spettacolo costato miliardi di euro e decine di processi in corso. Ma dove finiscono i rifiuti campani?
Quali sono le ferite di una terra bruciata e i danni alla salute di milioni di persone?
Il più grande disastro ecologico dell'Europa occidentale raccontato dalle voci delle comunità in lotta. L'assalto ai fondi pubblici, le zone d'ombra della democrazia, il boicottaggio della "differenziata", le collusioni con le ecomafie e le proposte di chi si interroga seriamente sulle alternative.
E se "vivere in emergenza",fosse solo una strategia per accumulare profitti!?

Leggi l'articolo da lo squaderno: clicca qui

Info:
www.insutv.it
www.docutrashfilm.noblogs.org

22.5.10

Merende genuine clandestine

Sabato 24 aprile, 22 maggio e 12 giugno al Cs Bruno organizzate dal Gruppo d'Acquisto Popolare.

Tanta strada è stata fatta dal lontano novembre 2008 in cui nasceva il Gruppo d'Acquisto Popolare all'interno del Centro Sociale Bruno. Per andare avanti abbiamo bisogno di conoscerci meglio, scambiarci impressioni e idee nate tra un acquisto di formaggi caprini e uno di mirtilli da Gaggio...


Quale più gradevole occasione se non quella di incontrarci al Bruno davanti a delle mitiche merende con prodotti genuini e clandestini?

Genuini perchè nascono dall'unione della passione dei contadini con la ricchezza della terra di montagna che ci circonda.
Clandestini perchè il contatto tra produttori e consumatori spaventa le grosse industrie.


-- SABATO 24 APRILE h.15.30

Fortaie (alias crepes) di uova felici e latte crudo alla spina accompagnate da marmellate di bosco Montebello (Alce Nero Cooperativa, Isola del Piano – PU) .

Sciroppo di ribes Azienda Mirtilla (Gaggio-TN)

...e per i più grandi..assaggi di vini biodinamici Cantina Pisoni (Pergolese-TN)


-- SABATO 22 MAGGIO h.15.30

Fiordalisi, calendule, timo ed erba cipollina: i tomini colorati di Marta (allevamento caprino – Dro TN)...e poi ricotte, caciotte e marmotte.

Durante la merenda assaggeremo i tomini colorati, le ricotte, caciotte, i gelati e quant'altro prodotti da Marta, allevatrice biologica di capre presso Dro (TN), che sarà presente per raccontare la storia della sua attività e per rispondere a tutte le curiosità.

Sciroppo di lamponi Azienda Mirtilla (Gaggio-TN)

...e per i più grandi..assaggi di vini biodinamici di Silvano (Pressano-TN)


-- SABATO 12 GIUGNO h.15.30

Estate in insalata fresca di farro Montebello (Alce Nero Cooperativa, Isola del Piano – PU) con sorprendenti verdure ortaggi di stagione

Speack e lucaniche dell'azienda Dallapiazza (Garniga-TN)

Sciroppo di mirtilli Azienda Mirtilla (Gaggio-TN)

...eper i più grandi..assaggi di vini biodinamici Cantina Vilar Consorzio I Dolomitici (Villa Lagarina-TN)


E per tutti i marmocchi gelato artigianale allo yogurt e ricotta assicurato!

Vi aspettiamo!

Gradita (e non poco) prenotazione al 347 0554454 o milotamanini@gmail.com

15.5.10

Adesso basta! Chiudiamo le acciaierie di Borgo Valsugana

Partecipata mobilitazione durante la seduta del Consiglio Provinciale


Adesso basta! Ecco lo slogan che ha accompagnato la mobilitazione di questa mattina sotto il palazzo della Regione a Trento durante il Consiglio Provinciale per chiedere nuovamente la chiusura dell’acciaieria, la riconversione dei posti di lavoro e la bonifica delle aree inquinate e dei terreni contaminati da discariche.

A promuovere la manifestazione le Mamme di Borgo Valsugana, sostenute dal gruppo delle Mamme Bionike, attive per una reale alternativa all’inceneritore e contro le nocività che sempre più colpiscono soprattutto i bambini.

Assieme alle mamme anche un’ampia rappresentanza dei comitati locali trentini, da quelli per l’acqua come bene comune, al Coordinamento Trentino Pulito, ad altri gruppi che si battono per uno progresso sostenibile in difesa dell’ambiente e dei beni comuni.

I partecipanti al presidio, con qualche difficoltà, sono riusciti ad assistere alla seduta del Consiglio Provinciale, fischiando a più riprese l’assessore all’ambiente Pacher che pubblicamente aveva espresso la necessità di chiudere l’acciaieria senza poi mantenere la promessa, nonostante l’inchiesta della magistratura e le analisi indipendenti dei medici per l’ambiente avessero provato che l’inquinamento causato dalla fonderia è presente nell’aria, nell’acqua, nei terreni e persino sui davanzali delle scuole. Non sono state risparmiate dure critiche nemmeno ai partiti di centrodestra , in particolare alla Lega, che per i propri fini elettorali alza la voce sulla tutela dell’ambiente e della salute in Trentino, mentre riempie il Nord Italia di inceneritori o di opere insensate e a livello nazionale vota compatta per il ritorno dell’industria nucleare e per la fine delle gestioni pubbliche dell’acqua.

Le Mamme Bionike e i comitati che hanno aderito al loro comunicato - che a fine presidio è stato consegnato ai consiglieri provinciali da una delegazione di donne - hanno voluto mettere in chiaro di non aver accettato nessuna bandiera partitica perché credono che la salute – e la sua tutela – non abbiano colore e che solo attraverso un movimento ampio e dal basso è possibile incidere sulle scelte di oggi e del futuro.

Per questo si dà appuntamento a venerdì 4 giugno alle ore 20.30 a Pergine Valsugana per un incontro-confronto dei vari comitati trentini che lottano per la salvaguardia della salute, delle persone, la tutela dell’ambiente e del territorio.

12.5.10

Il comitato acqua bene comune di Trento sull'inquinamento dell'acciaieria di Borgo


L’INQUINAMENTO DELL’ACCIAIERIA A BORGO VALSUGANA.
A FIANCO DEI CITTADINI E DEI COMITATI, CONTRO LA STRUMENTALIZZAZIONE DEI PARTITI.

Abbiamo aderito all’iniziativa del 14 maggio per manifestare davanti al Palazzo della Regione a Trento la protesta anche nostra di fronte alle minacce alla salute prodotte dai gravi e diffusi inquinamenti provenienti dall’acciaieria di Borgo Valsugana, segnalati dalle analisi indipendenti; e protesta per l’indifferenza arrogante con cui la Provincia di Trento tratta l’impegno autonomo di indagine condotto da cittadini e Comitati sostituendosi alle strutture provinciali latitanti che vogliono ignorare il principio di precauzione.

La classe dirigente di questa Provincia, fingendo di voler discutere nei tavoli, gira in realtà le spalle alla popolazione semplicemente perché fa parte integrante di un meccanismo, di un modello di produzione e di consumo, che in nome del profitto di pochi prevede come esito necessario anche l’assalto all’ambiente, la riduzione a merce dei beni comuni che sono la base della vita, l’attacco alla salute. Perciò non le rivolgiamo appelli.

In Trentino molti stanno cominciando a comprendere che sono tutti aspetti del medesimo sistema: gli inquinamenti mortali dalle fabbriche senza regole, l’inceneritore di Trento, le grandi opere inutili (il progetto per la nuova ferrovia del Brennero), la privatizzazione dei servizi pubblici locali (quelli idrici per primi), lo sfruttamento spinto delle acque provinciali, l’agricoltura dei pesticidi, la cementificazione del territorio ancora disponibile, gli impianti di risalita devastanti e diseconomici, e così via.

Per questo appare promettente quella rete di Comitati locali impegnati contro le singole nocività che sta cominciando a prendere forma nelle valli e che potrebbe tra non molto tempo portare ad un coordinamento provinciale.

Alla vitalità consapevole di questo movimento si contrappone il tentativo che alcuni partiti stanno compiendo in Valsugana per strumentalizzare a proprio vantaggio il rifiuto popolare dell’acciaieria. Pensiamo in particolare alla Lega che per i propri fini elettorali in Trentino alza la voce sulla tutela dell’ambiente e della salute mentre riempie il Nord Italia di inceneritori o di opere insensate e a livello nazionale vota compatta per il ritorno dell’industria nucleare, per la fine delle gestioni pubbliche dell’acqua, per la “valorizzazione” (cioè la vendita per cassa) dei patrimoni locali. E pensiamo nello stesso tempo ai partiti del governo provinciale che utilizzano la presenza della Lega per ipotizzare lo sviamento delle analisi indipendenti.

Ai Comitati della Valsugana domandiamo di vigilare sulle ingerenze di qualsiasi partito.

Saremo al loro fianco in questa lotta, che dovrebbe coinvolgere anche i lavoratori dell’acciaieria. Crediamo che la chiusura di questo impianto aiuterebbe l’opposizione che facciamo alla privatizzazione dell’acqua trentina perché le lotte contro le devastazioni ambientali e le appropriazioni dei beni comuni possono e devono essere collegate.

Il Comitato acqua bene comune di Trento
12 maggio 2010

7.5.10

Adesso basta! venerdì 14 maggio ore 9.30 presidio davanti la Regione


ADESSO BASTA! lo hanno detto genitori e nonni di Borgo Valsugana, che mercoledì sera si sono trovati per discutere dei rischi per la salute dei bambini, esposti quotidiamente ad inquinanti come la diossina, i pcb, il piombo e forse anche a radioattività (sui giornali - è stato ricordato - si parlò addirittura di rottami da Chernobyl) provenienti dalle locali acciaierie.
Mamme, papà, nonni e nonne (c'erano anche le Mamme BioNike Trentino) hanno deciso di essere presenti in consiglio provinciale VENERDI' 14 MAGGIO ALLE 9:30 (Palazzo della Regione, Piazza Dante - Trento) quando si discuteranno le mozioni sul caso Valsugana presentate dalle opposizioni.
Per evitare strumentalizzazioni politiche, il gruppo non utilizzerà pullmann messi a disposizione da partiti politici, ma utilizzerà il treno o mezzi propri per raggiungere il capoluogo.
Tutti coloro - singoli o comitati - che hanno a cuore la tutela dell'ambiente trentino (dalle emissioni industriali all'inceneritore, dai pesticidi alle discariche gestite con "approssimazione" ecc.) e vogliono chiedere alla Provincia di Trento maggiore attenzione sul tema, sono invitati a partecipare indossando una MAGLIETTA BIANCA con la scritta "ADESSO BASTA!"
Ognuno potrà anche personalizzare la maglietta aggiungendo una o poche parole allo slogan.
(Es.: ADESSO BASTA - BUGIE; ADESSO BASTA - DIOSSINA; ADESSO BASTA - AVVELENARE I NOSTRI FIGLI...)
Eventuali adesioni ufficiali possono essere inviate alla mail:
adessobasta14052010@gmail.com

Rassegna stampa:

BORGO - L'appuntamento è a Trento, venerdi prossimo alle 9.30 davanti al Palazzo della Regione. La sintesi dell'incontro di giovedì sera delle mamme di Borgo riunitesi al bocciodromo è questa: mobilitazione in massa fino al consiglio provinciale, per chiedere la chiusura delle acciaierie e la bonifica di tutti gli edifici pubblici di Borgo. Un dibattito senza slogan e senza ideologie. Mamme, qualche papà, e nonni hanno portato in assemblea la preoccupazione, direttamente proporzionale ai dati delle analisi dei Medici Isde e alla mancanza di certezze. Le accuse all'indirizzo di Dellai, Rossi e Pacher hanno lasciato il posto a domande difficili. «Cosa fare con i nostri figli? Il mio bimbo è al nido - interviene Annalisa - ho sempre invocato le uscite all'aria aperta. Adesso devo sperare che non esca mai?». Dal tavolo dei relatori una maestra in pensione, Adriana Armellini , pacatamente invita a riflettere: «Il nostro interlocutore è una corazzata - ammonisce -. È indispensabile che a parlare siano i numeri». I numeri grandi li fanno i comitati: genitori, Barbieri Sleali, Valsugana Pulita, Trentino Pulito, Mamme Bionike con le valli trentine, in un movimento trasversale, che dalla Valsugana arriva fino in valle di Non. Si faranno sentire il 14 maggio, quando il Palazzo discuterà le mozioni di sfiducia dei suoi rappresentanti. «Nessuno deve permettersi - interviene Rosa Finotto dei Barbieri Sleali - di appendere il cappello alla nostra causa». Nessuno salirà sugli autobus del consigliere della Lega Nord Alessandro Savoi . A nessuno - dice - sarà permesso di strumentalizzare i bambini. Nella scuola, ai consigli di classe, saranno portate le preoccupazioni dei genitori. C'è chi tra le mamme ha pensato al 2 giugno per festeggiare in piazza a Borgo una Repubblica speciale, quella degli onesti. Gli interventi delle mamme sono di una praticità sorprendente, al bando i tavoli tecnici: «Sono solo mediatici. Troppi gli invitati per trattare un argomento lungo 30 anni, da dibattere magari in sole due ore». Gente buona di Valsugana che ha deciso di rimettersi in pari con altre valli del Trentino, più tutelate: «Non abbiamo un peso politico - dice Bruno Donati di Valsugana Pulita - e ne stiamo pagando il prezzo. Da Monte Zaccon alle acciaierie, una storia lunga di anni. Nella nostra valle è stato commesso un crimine e guarderemo in faccia i colpevoli solo se a muoverci saremo in tanti». Giuliana Wasserman , una nonna: «Dellai alla testa del corteo dei sindaci passando con fare sprezzante ci ha detto: "Siete sempre i soliti". Anche lui è il solito, in tutti questi mesi non ha avuto il coraggio di dare alla gente della Valsugana la sola cosa davvero importante: la verità».

Nicoletta Brandalise, l'Adige del 7 maggio 2010