Adesso basta! Chiudiamo le acciaierie di Borgo Valsugana
Partecipata mobilitazione durante la seduta del Consiglio Provinciale
Adesso basta! Ecco lo slogan che ha accompagnato la mobilitazione di questa mattina sotto il palazzo della Regione a Trento durante il Consiglio Provinciale per chiedere nuovamente la chiusura dell’acciaieria, la riconversione dei posti di lavoro e la bonifica delle aree inquinate e dei terreni contaminati da discariche.
A promuovere la manifestazione le Mamme di Borgo Valsugana, sostenute dal gruppo delle Mamme Bionike, attive per una reale alternativa all’inceneritore e contro le nocività che sempre più colpiscono soprattutto i bambini.
Assieme alle mamme anche un’ampia rappresentanza dei comitati locali trentini, da quelli per l’acqua come bene comune, al Coordinamento Trentino Pulito, ad altri gruppi che si battono per uno progresso sostenibile in difesa dell’ambiente e dei beni comuni.
I partecipanti al presidio, con qualche difficoltà, sono riusciti ad assistere alla seduta del Consiglio Provinciale, fischiando a più riprese l’assessore all’ambiente Pacher che pubblicamente aveva espresso la necessità di chiudere l’acciaieria senza poi mantenere la promessa, nonostante l’inchiesta della magistratura e le analisi indipendenti dei medici per l’ambiente avessero provato che l’inquinamento causato dalla fonderia è presente nell’aria, nell’acqua, nei terreni e persino sui davanzali delle scuole. Non sono state risparmiate dure critiche nemmeno ai partiti di centrodestra , in particolare alla Lega, che per i propri fini elettorali alza la voce sulla tutela dell’ambiente e della salute in Trentino, mentre riempie il Nord Italia di inceneritori o di opere insensate e a livello nazionale vota compatta per il ritorno dell’industria nucleare e per la fine delle gestioni pubbliche dell’acqua.
Le Mamme Bionike e i comitati che hanno aderito al loro comunicato - che a fine presidio è stato consegnato ai consiglieri provinciali da una delegazione di donne - hanno voluto mettere in chiaro di non aver accettato nessuna bandiera partitica perché credono che la salute – e la sua tutela – non abbiano colore e che solo attraverso un movimento ampio e dal basso è possibile incidere sulle scelte di oggi e del futuro.
Per questo si dà appuntamento a venerdì 4 giugno alle ore 20.30 a Pergine Valsugana per un incontro-confronto dei vari comitati trentini che lottano per la salvaguardia della salute, delle persone, la tutela dell’ambiente e del territorio.
Andrea Tomasi Cosa c'è di peggio di una mamma arrabbiata? Una mamma arrabbiata, residente a Borgo. Ieri un gruppo di mamme, con mariti, amici e simpatizzanti al seguito, ha protestato davanti al Consiglio provinciale. Sotto il nome di «Coordinamento Trentino Pulito» - che raccoglie comitati e associazioni - i cittadini hanno chiesto la chiusura dell'acciaieria di Borgo. Non hanno convinto le rassicurazioni della politica, che si basano sui dati raccolti da Azienda per i servizi sanitari e da Appa. Non hanno convinto perché cozzano contro quelli, preoccupanti, mostrati nei giorni scorsi dai Medici per l'ambiente, l'associazione che, in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato, ha provveduto ad altre analisi. A seguire i lavori del Consiglio c'erano circa 40 rappresentanti dei comitati. Per ragioni di sicurezza gli altri sono stati tenuti fuori: nel piazzale del Palazzo della Regione e nella sala conferenze al piano terra. «Ma complessivamente - spiega Cristiana Chiarani, dell'associazione Mamme BioNike - eravamo 150». «In realtà siamo molti di più. Ma le mamme lavorano, come dice questo cartello», racconta una manifestante, che mostra il cartello che racconta le ragioni «dell'assenza di alcune». I fischi e le urla di protesta sono arrivati comunque forti e chiari al piano superiore, fino a coprire la voce, molto calma, dell'assessore all'ambiente Albertro Pacher. È toccato al presidente Gianni Kessler l'ingrato compito di scendere e chiedere di abbassare i toni per permettere il confronto. Non gli è stato steso il tappeto rosso, visto che il comitato da mesi si sente «screditato dalla politica». Parole, queste, del dottor Roberto Cappelletti, medico, sindaco di Centa San Nicolò e fra i leader dei Medici per l'ambiente. «A dimostrazione del fatto che chi protesta non ha un colore politico - dice Stefano Bleggi, giovane padre e membro del Comitato acqua bene comune - quando nell'emiciclo di piazza Dante ha preso la parola il consigliere leghista Mario Casna - siamo usciti dal palazzo». Ha avuto buon gioco ieri l'opposizione, che lavora da opposizione, cavalcando il diffuso malcontento. Il No Global Bleggi che applaude il leghista Savoi e il cattolicissimo Morandini? «Io non applaudo nessuno. Penso che sia pericoloso protestare in una giornata in cui la minoranza propone la sfiducia alla giunta. Ma è anche vero che questa politica non dà risposte. Siamo qui per dire che il modello di sviluppo, di cui l'acciaieria è parte, è fallimentare. La politica non può essere quella degli inceneritori, delle fonderie vicino ai centri abitati, delle grandi opere, spacciate come bene per tutti, ma che in realtà fanno solo il bene di pochi». Il consigliere Pd Dorigatti - notiamo - da sindacalista, ha difeso gli operai che temono per il posto di lavoro. «Dorigatti ha cambiato idea sette volte. Non riesco più a stargli dietro. Noi diciamo che l'acciaieria va riconvertita e si deve garantire un reddito a chi ci lavora. Prima di tutto c'è la salute dei nostri figli». Insomma ce n'è per tutti. E il clima, sull'argomento «ambiente e difesa del territorio», è rovente. Fra i manifestanti c'era anche Simonetta Gabrielli, di Nimby Trentino, l'associazione nata per combattere la realizzazione dell'inceneritore. «Pacher e Dellai continuano a dire che non si confrontano con i comitati. Questo è un sistema feudale e nei feudi non è contemplato il confronto con la popolazione. Se i comitati nascono è perché c'è una presa di coscienza. Troppo facile dire che i comitati, cioè la gente, non sono gli interlocutori». Un affondo arriva da Nicole Rossi, con t-shirt d'ordinanza (con la scritta «Adesso Basta») e piccolo in passeggino. «Al tavolo di confronto noi siamo pronti ad andare. Come comitato abbiamo chiesto al dirigente del Dipartimento urbanistica e ambiente della Provincia di darci il documento dell'Oms sulle emissioni, per permetterci di arrivare preparati all'incontro, ma abbiamo ricevuto un rifiuto».
PD dove sei? Mezz'ora di confronto con i consiglieri
Mezz'ora di confronto diretto. Alla fine della movimentata seduta mattutina, una delegazione di mamme (30 le associazioni rappresentate) ha incontrato i rappresentanti del Consiglio e ha letto loro il documento ufficiale: un atto d'accusa alla Provincia e all'Appa (ieri il direttore Fabio Berlanda ha seguito i lavori del Consiglio). Le mamme hanno contestato la politica sull'ambiente: «Maza di Arco, sfregi al ghiacciaio della Marmolada, l'inerzia di Campiello, il contestato biodigestore vicino alle case di Calavino, sottovalutazione dei pesticidi in Val di Non, privatizzazione dell'acqua». La mamme BioniKe, con quelle di Borgo e di Marco, assieme alle associazioni ambientaliste, sono state ascoltate dai consiglieri. Folta rappresentanza del centro destra: Borga, Paternoster, Filippin, Penasa, Delladio, Sembenotti, Savoi, Viola, Casna e Morandini. Giovanazzi. Per la maggioranza: Lunelli, Dominici, Dallapiccola, Lunelli e Anderle. Unico rappresentante del Pd - il partito più rappresentato in Consiglio, come è stato fatto notare ieri dai comitati - Luca Zeni.
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