8.9.08

La foresta del Latemar distrutta dalle ruspe

Con un lavoro istituzionale ben concertato la Provincia Autonoma di Bolzano, i comuni di Nova Levante (BZ) e Vigo di Fassa (TN), hanno orchestrato l’operazione dell’ assalto definitivo all’area di Carezza e Costalunga. Si è atteso che i turisti abbandonassero il territorio e già con i primi di settembre decine di ruspe, trattori, boscaioli erano all’opera per incidere in modo selvaggio la foresta demaniale del Latemar, per costruire nuove piste da sci e nuovi impianti che aggrediscono sia il Latemar verso occidente che la Roda di Vael ed il Catinaccio ad Oriente.
Si sta così distruggendo l’area cuscinetto del Latemar incidendo quindi nel territorio che doveva essere tutelato dall’UNESCO come Dolomiti-Patrimonio Naturale dell’Umanità. La foresta ora è già sventrata e nella sola giornata di oggi il locale comitato ha raccolto oltre 1000 firme perché la Provincia intervenga a difendere questo straordinario patrimonio paesaggistico.
La società Latemar Carezza Srl vuole costruire il “Carezza Ski King Of the Dolomites”, un nuovo carosello sciistico. Si tratta di un impianto con cabinovia a sei posti che salirebbe il costone Rotschingher distruggendo 18 ettari di foresta che vanta legname pregiatissimo e pascoli; la costruzione di ben tre piste, una nuova seggiovia che colleghi il rifugio Coronelle al Costalunga, un’altra che da Malga Moser porti al costone Rotschinger tra il rifugio Coronelle e il Paolina, arrivando a soli 80 metri dalle pareti del Catinaccio, alla base della Cima Sforcella e della Roda di Vael.
E’ inoltre previsto un bacino di accumulo acqua per 100.000 mc con la messa in opera di 170 postazioni per cannoni da innevamento artificiale.
Visto che un simile investimento deve rientrare economicamente si dovranno avere una media di 4/6000 sciatori al giorno, aumenterà il traffico in tutta l’area, si costruiranno nuovi enormi parcheggi a Nova, a Carezza e al passo di Costalunga, sarà costruito il campeggio di 12.000 mq al maso Angerle.

Addio UNESCO, addio ad un paesaggio tenue e delicato, addio ad ogni sogno di coerenza da parte delle province autonome di Bolzano e di Trento. Chi di voi salirà in questi giorn i si prepari a rabbrividire davanti a tanto scempio. Comprenderete anche perché Bolzano, Trento e Reinhold Messner abbiano preteso di ridurre la tutela UNESCO alle sole rocce, al monumento fine a sè stesso.

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