BORGO VALSUGANA. Il Comitato Barbieri Sleali organizzerà una manifestazione di piazza a Borgo, per sensibilizzare la gente ma soprattutto per raccogliere fondi che serviranno per far compiere delle analisi su terreni limitrofi alle acciaierie di Borgo, per l’identificazione di eventuali inquinanti pericolosi per la salute. Un altro esempio, ormai, di come la popolazione, non fidandosi più dei controlli pubblici (quelli dell’Appa) abbia deciso di prendere in mano la situazione, in difesa dell’ambiente e della salute pubblica.
Abbiamo incontrato tre rappresentanti del Comitato, il dottor Roberto Cappelletti, chirurgo all’ospedale di Borgo, Rosa Finotto e Saverio Giongo. Il perché del nome del Comitato è presto detto. Si dice che Francesco Giuseppe volesse che il suo barbiere fosse sempre di Valsugana: perché i valsuganotti erano i più fedeli tra i suoi sudditi, quindi non gli avrebbero tagliato la gola e non avrebbero fatto circolare notizie relative alle attività del monarca. Loro, quelli del Comitato, invece, vogliono che le notizie circolino, specie sulla salute dell’ambiente in valle, negli ultimi anni messa a dura prova per vari aspetti. “Siamo una trentina di persone, di tutta la Bassa Valsugana e ci siamo costituiti in comitato da un anno. Siamo partiti con il problema dell’acciaieria anche se il nostro interesse riguarda l’ambiente in generale e la salute pubblica”.
Ora scenderanno in piazza. “Lanceremo una sottoscrizione attraverso una manifestazione di piazza a Borgo. I nostri referenti, in quel caso e successivamente, raccoglieranno offerte e sottoscrizioni che ci permetteranno di far svolgere, autonomamente, delle analisi sui terreni vicini alle acciaierie. Per definire se e in che misura, si riscontrerà presenza di cromo esavalente e altre componenti tossiche”. La data sarà comunicata a breve e seguirà di poco quella delle elezioni comunali a Borgo e Strigno. “Speriamo di poter far muovere la cittadinanza di Borgo. Ad esempio quelle mamme che si erano mobilitate per il parcheggio sotto l’asilo. Poi la raccolta fondi verrà organizzata in vari paesi”.
Il Comitato vanta adesioni da Novaledo a Tezze. È collegato con L’Osservatorio di Grigno-Tezze, il comitato di Fonzaso che ha bloccato l’insediamento nella piana di Arte di un’acciaieria, col Comitato Marter, con l’Antipuzza di Campiello, l’Antibonifica di Villa Agnedo e il Comitato discarica Sulizzano di Carzano.
“Ciò che ci preoccupa – dice il dottor Cappelletti – è che la letteratura conferma che attorno ad ogni acciaieria o inceneritore, si verifica un aumento della mortalità. Non solo per tumori ma anche per malattie cardiovascolari e polmonari. Le acciaierie a Borgo sono in pratica nel paese, in una vallata senza riciclo dell’aria, attraversata da una via che porta 40.000 passaggi di mezzi a motore al giorno. A Borgo poi, si sono registrate concentrazioni di polveri sottili tra le più alte in Italia. Siamo seriamente preoccupati”.
Sono anche altri i timori che muovono il Comitato. Si vocifera di immissione di rottami provenienti dall’Estnel processo di lavorazione a Borgo e anche di una possibile cessione ad azienda estera, poco controllabile, dello stabilimento. C’è dell’altro: “Noi sappiamo di cinque tumori che sono stati diagnosticati in 20 anni a dipendenti dello stabilimento. Ma poi ci sono le recenti indagini della magistratura, quei rifiuti dell’acciaieria non proprio in regola”.
I Barbieri Sleali vogliono analisi fatte in un laboratorio accreditato di fuori provincia. Il comitato scientifico, interno al gruppo e formato oltreché dal dottor Cappelletti anche dall’ex docente universitario Giorgio Jobstraibizer e dalla biologa Fabiola Paterno, ha definito una mappatura della zona e una metodologia dei prelievi. Si parla di 2.500-3.000 euro per un solo elemento da individuare. Il cromo, certo, ma anche le diossine (900-1.000 euro a campione). Le analisi verranno fatte verso aprile, col disgelo.
Parlavate di tumori? I dati sull’incidenza del male dell’Osservatorio epidemiologico dell’Azienda Sanitaria direbbero che tutto è normale. “I dati sono interpretabili – dicono al Comitato -. In Inghilterra certe ricerche avevano stabilito lo stesso ma poi, cercando nei luoghi di ricaduta dei fumi, le cose sono cambiate”. Tra l’altro, quella indagine dimostra proprio che qui e là, gli uomini rispetto alle donne, in quel paese rispetto a un altro, ci sono casi di incidenza maggiore alla media trentina dei tumori.
Renzo M. Grosselli
l’Adige, 18 febbraio 2009
Abbiamo incontrato tre rappresentanti del Comitato, il dottor Roberto Cappelletti, chirurgo all’ospedale di Borgo, Rosa Finotto e Saverio Giongo. Il perché del nome del Comitato è presto detto. Si dice che Francesco Giuseppe volesse che il suo barbiere fosse sempre di Valsugana: perché i valsuganotti erano i più fedeli tra i suoi sudditi, quindi non gli avrebbero tagliato la gola e non avrebbero fatto circolare notizie relative alle attività del monarca. Loro, quelli del Comitato, invece, vogliono che le notizie circolino, specie sulla salute dell’ambiente in valle, negli ultimi anni messa a dura prova per vari aspetti. “Siamo una trentina di persone, di tutta la Bassa Valsugana e ci siamo costituiti in comitato da un anno. Siamo partiti con il problema dell’acciaieria anche se il nostro interesse riguarda l’ambiente in generale e la salute pubblica”.
Ora scenderanno in piazza. “Lanceremo una sottoscrizione attraverso una manifestazione di piazza a Borgo. I nostri referenti, in quel caso e successivamente, raccoglieranno offerte e sottoscrizioni che ci permetteranno di far svolgere, autonomamente, delle analisi sui terreni vicini alle acciaierie. Per definire se e in che misura, si riscontrerà presenza di cromo esavalente e altre componenti tossiche”. La data sarà comunicata a breve e seguirà di poco quella delle elezioni comunali a Borgo e Strigno. “Speriamo di poter far muovere la cittadinanza di Borgo. Ad esempio quelle mamme che si erano mobilitate per il parcheggio sotto l’asilo. Poi la raccolta fondi verrà organizzata in vari paesi”.
Il Comitato vanta adesioni da Novaledo a Tezze. È collegato con L’Osservatorio di Grigno-Tezze, il comitato di Fonzaso che ha bloccato l’insediamento nella piana di Arte di un’acciaieria, col Comitato Marter, con l’Antipuzza di Campiello, l’Antibonifica di Villa Agnedo e il Comitato discarica Sulizzano di Carzano.
“Ciò che ci preoccupa – dice il dottor Cappelletti – è che la letteratura conferma che attorno ad ogni acciaieria o inceneritore, si verifica un aumento della mortalità. Non solo per tumori ma anche per malattie cardiovascolari e polmonari. Le acciaierie a Borgo sono in pratica nel paese, in una vallata senza riciclo dell’aria, attraversata da una via che porta 40.000 passaggi di mezzi a motore al giorno. A Borgo poi, si sono registrate concentrazioni di polveri sottili tra le più alte in Italia. Siamo seriamente preoccupati”.
Sono anche altri i timori che muovono il Comitato. Si vocifera di immissione di rottami provenienti dall’Estnel processo di lavorazione a Borgo e anche di una possibile cessione ad azienda estera, poco controllabile, dello stabilimento. C’è dell’altro: “Noi sappiamo di cinque tumori che sono stati diagnosticati in 20 anni a dipendenti dello stabilimento. Ma poi ci sono le recenti indagini della magistratura, quei rifiuti dell’acciaieria non proprio in regola”.
I Barbieri Sleali vogliono analisi fatte in un laboratorio accreditato di fuori provincia. Il comitato scientifico, interno al gruppo e formato oltreché dal dottor Cappelletti anche dall’ex docente universitario Giorgio Jobstraibizer e dalla biologa Fabiola Paterno, ha definito una mappatura della zona e una metodologia dei prelievi. Si parla di 2.500-3.000 euro per un solo elemento da individuare. Il cromo, certo, ma anche le diossine (900-1.000 euro a campione). Le analisi verranno fatte verso aprile, col disgelo.
Parlavate di tumori? I dati sull’incidenza del male dell’Osservatorio epidemiologico dell’Azienda Sanitaria direbbero che tutto è normale. “I dati sono interpretabili – dicono al Comitato -. In Inghilterra certe ricerche avevano stabilito lo stesso ma poi, cercando nei luoghi di ricaduta dei fumi, le cose sono cambiate”. Tra l’altro, quella indagine dimostra proprio che qui e là, gli uomini rispetto alle donne, in quel paese rispetto a un altro, ci sono casi di incidenza maggiore alla media trentina dei tumori.
Renzo M. Grosselli
l’Adige, 18 febbraio 2009
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