10.5.09

Acqua bene comune e non merce!

Mercoledì scorso una trentina di persone appartenenti a diverse realtà e associazioni trentine si è ritrovata per discutere su un nuovo percorso comune in difesa dell'acqua che sempre più spesso, anche nella nostra provincia, viene considerata una merce piuttosto che un bene comune da salvaguardare.
Come primo passo le associazioni hanno deciso di scrivere un comunicato stampa in merito allo scandaloso caso Surgiva.

COMUNICATO STAMPA

Con una delibera la Provincia di Trento ha rinnovato per altri 25 anni la concessione alla azienda di acque minerali Surgiva F.lli Lunelli spa, della sorgente «Prà dell'Era», una fonte d’acqua nel Parco naturale Adamello Brenta posta ad oltre 1000 metri d’altitudine.
Su quotidiani e mezzi stampa ciò che ha fatto scalpore è stato il canone annuo: la società verserà ogni anno alle casse della Provincia, 8.478,85 euro fino al 25 aprile 2033.
A fronte di un ricavo di poco meno un milione di euro. Si è anche letto di amministratori provinciali e responsabili della Surgiva F.lli Lunelli spa, che - aggirando il problema di fondo - hanno parlato di necessità di favorire l'azienda in un momento di crisi, di intervento a difesa dei posti di lavoro, di compensazioni future in termini di nuove tasse di imbottigliamento.

La questione Surgiva appare invece sintomatica di come nel nostro territorio la gestione dell’acqua venga affrontata come se si trattasse merce e non di un bene comune ed un diritto umano fondamentale.
Associazioni, forze sociali e cittadini che in Trentino si battono in difesa dell’acqua pubblica, riunitisi in assemblea per affrontare la questione Surgiva e, più in generale, discutere la questione acqua e sugli usi dell'acqua e dei beni comuni in Trentino, esprimono con forza il proprio totale rifiuto nei confronti di un simile atteggiamento, davvero miope e in totale contrasto col tempo in cui viviamo – immaginiamo si sarà preso in considerazione, ad esempio, il rapporto Onu recentemente presentato al Forum Mondiale dell’Acqua di Istanbul su come sarà la situazione mondiale dell’acqua nel 2033.
Nonché nei confronti delle stesse modalità, che hanno visto la concessione per un ulteriore quarto di secolo di una fonte d’acqua attraverso semplice delibera provinciale.
La nostra protesta non riguarda quindi la sola questione delle acque imbottigliate, che pure è seria: siamo uno dei primi Paesi al mondo nelle classifiche dei consumatori d’acqua in bottiglia, e siamo al primo posto in Europa con 185 litri annui di consumo procapite. E il Trentino non è da meno, con la concessione alla multinazionale Nestlè – quella del latte in polvere assassino, per intenderci - per l’imbottigliamento di 90 - 110 milioni di litri dalla fonte Pejo.
Ci sono molti e gravi problematiche attorno all’acqua minerale, che vanno dallo sfruttamento ambientale all’inquinamento, dalle normative che regolamentano le analisi dell’acqua minerale - che non è “acqua potabile” e che per questo sottostà a parametri definiti dubbi anche dalla stessa Commissione Europea - allo strapotere delle multinazionali che hanno visto il loro mercato triplicarsi negli ultimi quindici anni raggiungendo un fatturato da 4.500 miliardi, di cui 1.500 spesi in pubblicità.
La questione va necessariamente vista da altri punti di vista, che vadano oltre l’entità di un canone.
Ambiente, salute, ma soprattutto, democrazia nelle decisioni sugli usi: l’acqua è sempre acqua. Un bene comune, che un’etichetta può trasformare in prodotto venduto privatamente.
Contraddizioni che paiono evidenti anche nel caso Surgiva: recita l'articolo 1 della convenzione fra Provincia e Comuni: «Qualora gli acquedotti non fossero in grado di soddisfare la richiesta di acqua ad uso potabile dei territori, Surgiva s'impegna a mettere a disposizione la quantità d'acqua proveniente dalla sorgente eccedente il fabbisogno industriale”. Cioè anche nulla.

Crediamo sia necessario avviare un processo che anche in Trentino metta in primo piano il controllo collettivo e la ripubblicizzazione dell'acqua come principio di democrazia, base per la sua funzione sociale e presupposto per la sua difesa e la sua conservazione.

Associazione Ya Basta Trento
Associazione Yaku
Centro sociale Bruno
Filcams CGIL del Trentino
Officina Ambiente
TrentoAnomala
TrentoAttiva

Nessun commento: