22.11.09

Pesticidi nel piatto più tumori nei bambini

Il Comitato locale chiede regole più restrittive

CALCERANICA - Il consumatore vuole le mele senza nessun difetto: è per questo che (secondo Mario Mengoni del Consorzio frutticoltori Alta Valsugana), i coltivatori non possano fare a meno di usare fitofarmaci. Anche se lo fanno il meno possibile e stanno cercando strade diverse per la lotta a parassiti e funghi. Dall'affollato dibattito sui pesticidi svoltosi venerdì sera a Calceranica su iniziativa di un gruppo di cittadini, è emersa una certezza: è necessario che i Comuni, i sindaci quindi, vigilino sul rispetto delle regole per quanto riguarda l'uso degli atomizzatori.
Rispetto delle distanze minime dalle abitazioni, dagli orti dei privati, dalle strade e ciclabili dove le persone possono transitare mentre vengono immesse nell'atmosfera sostanze «sospette cancerogene» come il «captano». Ma dalla serata (i cui toni sono stati pacati e dialoganti, anche grazie all'impostazione data da Alex Faggioni del comitato cittadino, Sergio De Romedis e Virgilio Rossi , del Comitato per il diritto alla salute della Val di Non), è emerso chiaramente il pericolo dell'esposizione ai fitofarmaci, soprattutto per i bambini.
Nella sua relazione De Romedis ha detto che in Trentino ogni anno si usano due milioni e mezzo di fitofarmaci (fonte Istat), molto al di sopra della media nazionale. Il medico e sindaco di Centa San Nicolò, Roberto Cappelletti , ha mostrato i risultati di una ricerca sul cibo svolta nel 2007: in media si introducono, ad ogni pasto, circa 3,8 tipi di pesticidi. In aumento rispetto al 2,4 del 2005 e al 3,6 del 2006 (fonte Appa di Trento).
Cappelletti, dati alla mano, ha detto che i tumori dei bambini sono in aumento, così come l'infertilità degli uomini e le malformazioni dei neonati. Tra le sostanze che si trovano nei nostri piatti (prevalentemente nella frutta) c'è anche il clorpyrifos, sospetto cancerogeno (significa che è stata dimostrata la sua azione tumorale negli animali).
Nell'intervento dei due rappresentanti del Consorzio Frutticoltori Alta Valsugana, Mengoni e il tecnico Andrea Taddia , è emersa la buona volontà di limitare al massimo l'uso dei pesticidi: si stanno introducendo forme di contrasto ai parassiti come la «confusione ormonale».
Il sindaco di Calceranica Sergio Martinelli (la sua giunta si troverà prossimamente ad analizzare una petizione presentata dai cittadini su regole più restrittive di quelle provinciali sulle modalità di uso dei fitofarmaci) ha chiesto di trovare delle mediazioni tra le due esigenze. Di fronte alla proposta del Comitato noneso di aumentare a 100 metri la distanza minima dalle abitazioni durante i trattamenti con fitofarmaci ha fatto notare che a Calceranica, se così fosse, nessuno potrebbe più coltivare nulla.

A. Pi.
Fonte: L'Adige del 22 novembre '09

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