13.12.09

Pensierini

di Guido Pasqualini,
l'Adige del 13.12.2009

Lettera degli abitanti di Borgo al commissario straordinario Stelio Iuni (19 dicembre 2001): «In alcuni giorni, soprattutto nelle prime ore del giorno, si ripresentano puntualmente gli stessi fumi grigi. Fumi che fuoriescono dallo stabilimento in direzione dell'abitato di Roncegno, accompagnati da un odore acre e da una polverina bianca che si deposita sui balconi e sui davanzali».
Claudio Voltolini, Cisl (11 maggio 2002): «Se le verifiche dimostrano che c'è inquinamento e che l'acciaieria è pericolosa, si faccia chiudere lo stabilimento».
Alessandro Alberini, consigliere comunale Borgo Domani (25 luglio 2002): «Sono stati fatti controlli? Perché non si opta per una soluzione radicale, richiedendo un risanamento definitivo? Sono state verificate le responsabilità per l'inquinamento del terreno? Sono state verificate le ricadute igienico-sanitarie? Non sarebbero opportuni controlli medici a campione sui residenti nelle vicinanze degli impianti e controlli sulle emissioni in tutte le aree di uscita fumi?».
Laura Froner, sindaco Borgo (19 settembre 2002): «Ho contattato sia l'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente, sia Fedriga (uno dei titolari dello stabilimento, ndr). So che sono già stati fatti dei controlli dopo l'installazione della nuova cappa. Attendo i risultati».
Roberto Micheli, sindaco Scurelle (16 ottobre 2003): «L'Acciaieria è da chiudere, senza ombra di dubbio, perché è incompatibile con la salute e lo sviluppo turistico dell'area, con l'attività termale di Roncegno in primo luogo».
Fabio Dalledonne (16 settembre 2004): «Le nostre perplessità riguardano l'inquinamento, manca il coraggio di prendere decisioni definitive».
Mariano Bernardi, Cgil (4 maggio 2005): «Il pubblico non può intervenire direttamente con investimenti mirati ad abbattere i fumi?».
Luigi Sardi, giornalista (2 marzo 2008): «Costruita di fronte a Roncegno, in una zona vocata all'agricoltura e al turismo, l'Acciaieria "forse" inquina. Forse in quella zona sono cresciuti i casi di tumore? Forse vengono fusi materiali inquinati all'origine, cioè nei posti da dove vennero prelevati? I fumi vengono adeguatamente abbattuti? Domande legittime e, credo, necessarie».
Ex dipendente Acciaieria (8 marzo 2008): «Si sapeva quando arrivava l'Appa, venivano sempre al mattino, quando il forno era caricato con lamierino, materiale leggero e pulito. Allora, il forno era azionato anche con potenza ridotta. Durante 15 anni io non ho mai assistito a un controllo a sorpresa».
Giovedì scorso la giunta provinciale ha affidato «nuovi controlli all'Agenzia per la protezione dell'ambiente per accertare l'esistenza di eventuali pericoli per la salute della popolazione derivanti dalle attività delle acciaierie di Borgo Valsugana». Nonostante le sollecitazioni, Appa e Azienda sanitaria non hanno mai effettuato alcuna verifica simile.
L'articolo 20 dello Statuto di autonomia prevede che «i presidenti delle province esercitano le attribuzioni spettanti all'autorità di pubblica sicurezza, previste dalle leggi vigenti, in materia di industrie pericolose»; l'articolo 52 che «il presidente della Provincia... adotta i provvedimenti contingibili ed urgenti in materia di sicurezza e di igiene pubblica nell'interesse delle popolazioni di due o più comuni».
Lorenzo Dellai è presidente della Provincia dal 24 febbraio 1999. Perché, in quasi undici anni, non ha mai ordinato un'efficace campagna di controlli? Perché bisogna sempre attendere l'intervento della magistratura?

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