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Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza a favore del ricorso presentato da Silvano Dalla Libera, un agricoltore di Pordenone, che aveva chiesto l'autorizzazione a coltivare una varieta' di mais Ogm.
Dalla Libera, in qualita' di vicepresidente di Futuragra ha gestito la sentenza come la possibilità concreta di avviare semine OGM.
In realtà la vicenda dal punto di vista formale è più complessa ma si inserisce nei continui tentativi di "insinuare" gli OGM nei nostri territori.
Immediate sono state le reazioni non solo all'interno del mondo agricolo ma anche da parte di associazioni, comitati, cittadini per ribadire l'assoluta contrarietà alla presenza OGM.
Per capire cosa sta succedendo abbiamo intervistato Roberto Pinton Assobio di Padova.
- Inquadriamo cosa sta succedendo con questa decisione del Consiglio di Stato?
Il Consiglio di Stato ha dato ragione ad un ricorso presentato da un agricoltore friuliano (che peraltro ha solo tre ettari ed in questo senso chiaramente è appoggiato da qualcuno in questa causa) perchè si era visto rifiutare dal Ministero l'autorizzazione alla semina degli OGM. Il Ministero aveva rifiutato la richiesta sostenendo che mancavano i piani di coesistenza regionali.
Il Consiglio di Stato ha affermato che il Ministero non può mascherarsi dietro la normativa della coesistenza ma deve entro tre mesi risolvere la questione.
- Un ricorso che va oltre sembra far rientrare dalla finestra quello che sta fuori dalla porte?
In realtà già gli anni scorsi si era assistito ad un tentativo del genere in Piemonte In quel caso il Procuratore Guariniello e la Regione, avendo rilevato la contaminazione OGM in campi di mais, ne avevano ordinato la distruzione. Alcune aziende agricole avevano acquistato sementi di mais, che nel mercato italiano devono essere assolutamente libere da OGM, e sostenevano che non era possibile tenere separate il materiale OGM da quello convenzionale affermando che questa contaminazione era inevitabile. Cosa falsa visto che con gli OGM si lavora a livello molecolare e dunque è assurdo dire che non si riesce a tenere separati i "grani di mais". Era un modo per iniziare in maniera strisciante la contaminazione, che volendo si può assolutamente evitare.
Visto che non era andata bene la contaminazione in questo modo, si sta usando questo personaggio, che si presenta come un povero contadino in lotta con tutti, per sostenere gli OGM dimenticando che la sua libertà di usare OGM cozza con la libertò di tutti gli altri che non li vogliono.
- Ma che interessi ci sono intorno agli OGM e come premono sull'Italia e l'Europa?
Imprese biotech e ricercatori sostengono che le superfici OGM stanno crescendo anche in Europa e dimenticano che in tutta Europa si sta parlando di una porzione di terra complessiva della misura della Provincia di Roma. Ben poco! Questo perchè c'è una resistenza reale. E' evidente che gli OGM non portano vantaggi economici, non risolvono la fame nel mondo, non riducono il consumo dei pesticidi, non fanno calare i prezzi. Gli OGM servono a guadagni specifici nella filiera alimentare.
- Le reazioni alla decisione del Consiglio di stato?
Al momento non si vedono motivi di reale preoccupazione.
Complessivamente c'è stata una reazione di rifiuto da parte di molti. Solo Confagricoltura ha visto con soddisfazione la scelta del Consiglio di Stato, mentre Coldiretti e Cia stanno fortemente criticando la decisione e sollecitando il Governo ad avere posizioni chiare. Inoltre anche dal punto di vista tecnico seminare mais alla fine di aprile, alla scadenza dei tre mesi, sarebbe fuori tempo. Sarebbe solo una scelta per far un po' di can can.
- Cosa è importante fare in questo momento?
Questo non toglie niente al fatto che è importante la presa di posizione di tutti nel difenderci dagli OGM.
Rassegna stampa
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