10.3.10

Nasce contro l'inceneritore il Coordinamento Trentino pulito


LAVIS - L'obiettivo è ambizioso: raccogliere, anticipa Ottorino Pilati , almeno 15 mila firme, per dire «No», un grande, corale no, all'inceneritore progettato ad Ischia Podetti

Pilati è il presidente del neonato «Coordinamento Trentino Pulito», sede provvisoria a Zambana, quella futura a Lavis, raggio d'azione l'intero territorio provinciale. Perché la questione inceneritore, osservano i promotori, è questione di rilevanza provinciale. Anche se i territori più esposti sono quelli a nord di Trento, e non a caso sono stati i Comuni di Mezzocorona e Lavis a farsi promotori del ricorso al Tar avverso l'inceneritore, battaglia legare ora sostenuta anche dal Centro Riciclo Vedelato. «Ma pure noi» spiega Pilati, storico imprenditore agricolo di Zambana «stiamo valutando di supportare, ad adjuvandum , il ricorso dei due Comuni». Però Pilati chiarisce subito: «Trentino Pulito è apolitico, e non vogliamo che la battaglia contro la costruzione dell'impianto di incenerimento dei rifiuti, che è la nostra missione, sia strumentalizzata da chicchessia».
Nella cartolina di adesione hanno scritto: «Io cittadino voglio partecipare in modo costruttivo alla gestione dei rifiuti in Trentino e lasciare un ambiente pulito alle generazioni future. Bruciare un rifiuto significa sempre generare sostanze tossiche, indipendentemente dalle tecnologie adottate, mentre differenziare un rifiuto vuol dire trasformarlo in materia prima utilizzabile».
Fioccano le adesioni: 400 firme in calce alla cartolina, un altro migliaio per l'appello che fissa i quattro obiettivi di «Trentino Pulito»: impedire la realizzazione dell'inceneritore in Provincia di Trento; promuovere il quarto aggiornamento del piano provinciale dei rifiuti; chiedere al Comune di Trento di valutare la proposta di una piattaforma di riciclaggio dei rifiuti urbani indifferenziati alternativa all'inceneritore presentata dai Comuni di Lavis, Mezzocorona, Mezzolombardo e Zambana; infine, promuovere metodi alternativi all'incenerimento dei rifiuti, favorendo le tecnologie pulite e i prodotti riciclabili e riutilizzabili «in modo da garantire un livello elevato di protezione dell'ambiente e della salute umana». «Trentino Pulito» s'è costituito in comitato, ha aperto una partita Iva e avviato l'operatività, nominando un direttivo. All'assemblea costitutiva, presso la sede Acli di Lavis, erano poco meno di duecento. «Ci telefonano anche dal Primiero per aderire, oltre che dalla Valsugana, dalla Valle dei Laghi e dalla Val di Non» dice Pilati.
Aderiscono singoli cittadini, chiedono di aderire anche i Comuni. «Possono aderire, per statuto, anche enti, associazione, associazioni di categoria, persone giuridico che condividino le finalità di "Trentino Pulito", ma intanto al Comune di Mezzocorona abbiamo detto no: non ora, in campagna elettorale. L'ho detto in assemblea: non ce l'abbiamo né con Dellai né con il sindaco di Trento, Andreatta. L'ho detto e lo ripeto: se ritirano il progetto di inceneritore, avranno tutto il nostro sostegno». E le cantine sociali: «Per ora dicono "ni"...». La convinzione: che una vasta mobilitazione popolare, accanto alla via giudiziaria, possa ancora stoppare l'inceneritore.
Il prossimo 8 aprile, a Zambana (sala palestra, ore 20.30), la prima uscita pubblica: una serata cui sono stati invitati l'assessore provinciale all'ambiente Alberto Pacher, il sindaco di Trento, l'assessore di Lavis Lorenzo Lorenzoni, il sindaco di Zambana Michele Moser, oltre a tecnici ed esperti in materia di rifiuti.

Do. S.
Fonte: l'Adige del 10.03.2010

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