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Il 20 marzo 2010 è stata convocata a Roma da parte del “Forum Italiano dei movimenti per l'acqua” una manifestazione “Per la ripubblicizzazione dell’acqua, per la tutela di beni comuni, della biodiversità e del clima, per la democrazia partecipativa”.Il percorso verso la manifestazione è un occasione importante per riaffermare, anche nei nostri territori, la difesa dell'acqua come bene comune. www.acquabenecomune.org
Di seguito l'appello per uno spezzone dal titolo:
"Acqua, terra e beni comuni. Ribellarsi è giusto"
Sabato 20 marzo parteciperemo alla manifestazione nazionale per la ripubblicizzazione dell’acqua. Lo faremo con l’obiettivo di bloccare la privatizzazione della gestione del servizio idrico messa in campo con l'approvazione del decreto Ronchi da parte del Governo Berlusconi e per cacciare dai nostri territori le Multinazionali.
Veolia, Hera, Eniacqua, Acea, Acqua Latina, sono l’esempio di come la gestione privata o la finta gestione pubblica attraverso SPA rappresentino la mercificazione di una risorsa fondamentale come l’acqua, per renderla inaccessibile, costosa e insalubre.
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IL 20 marzo è inoltre un appuntamento importante per ribadire la centralità della difesa di tutti i beni comuni in quest’epoca di crisi.
Le grandi Multinazionali, infatti, ancor di più tentano di arricchirsi attraverso lo sfruttamento delle risorse naturali - acqua, aria e territorio - oppure attraverso la realizzazione di grandi opere utili per fare profitti ma dannose per le comunità e i territori.
La speculazione immobiliare e la cementificazione, il Business degli inceneritori, la Tav, la costruzione della nuova base Usa al Dal Molin, sono alcuni esempi di come grandi interessi privati puntino a fare rendita a discapito delle nostre città, dei nostri territori, delle nostre vite.
Nel farlo hanno trovato l’appoggio dei governi nazionali di centrodestra e di centrosinistra, che con commissariamenti, deroghe, decreti sui grandi eventi, abuso nell’impiego della protezione civile hanno predisposto un vero “stato di eccezione” che ha spianato la strada a questo scempio.
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Ma hanno trovato anche l’opposizione determinata delle comunità locali, che hanno realizzato lotte determinate, sperimentato nuovi legami solidali e nuove forme di partecipazione politica.
Dentro le diverse battaglie per i beni comuni è contenuta un’ altra idea di società, di economia.
Una idea che valorizza il “comune”, inteso come ciò che sfugge sia alla speculazione privata che alla burocrazia della proprietà statale, perché contempla i beni a disposizione della cooperazione collettiva, che non hanno prezzo, che producono ricchezza per tutti.
Una idea che crede nella democrazia, ma non come liturgia del momento elettorale, ma come autogoverno delle comunità, discussione e confronto continui alla luce dell’interesse generale.
Una idea locale e globale, come abbiamo dimostrato partecipando alle mobilitazioni di Copenaghen, che parla del superamento della precarietà climatica.
Una idea che giustifica la nostra ribellione.
Per questo saremo in piazza con un grosso striscione con scritto “ Acqua terra e beni comuni. Ribellarsi è giusto”.
www.globalproject.info/it/in_movimento/Acqua-terra-e-beni-comuni-Ribellarsi-e-giusto/4290
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