La protesta: «Non ci tengono in considerazione»
I quattro rappresentanti della associazioni ambientaliste ieri hanno lasciato il tavolo del Comitato faunistico in segno di protesta. «Dopo che il gruppo aveva approvato il piano di prelievo della pernice bianca, del fagiano di monte e della coturnici senza tener conto in alcun modo delle nostre rimostranze - spiega Sergio Merz, della Lipu - abbiamo lasciato il tavolo quando è stato autorizzato anche il roccolo, un impianto di cattura per gli uccelli da richiamo che verrà realizzato nella campagne di San Michele all'Adige». «È assurdo, la pernice bianca e le coturnici sono specie a rischio estinzione, perché ammazzarle con la caccia per divertimento?» si chiede Merz. «Tanto più che da sette anni ormai i capi sono in calo e i cacciatori, sparando prevalentemente agli esemplari adulti, non permettono il ricambio». Meditano sul da farsi gli ambientalisti, perché dopo aver lasciato il tavolo in Provincia sono intenzionati a manifestare tutto il loro disappunto. «Da quando siamo entrati a far parte della commissione, all'inizio degli anni Novanta, non ci hanno mai ascoltato. E questa volta non hanno nemmeno tenuto in considerazione il parere contrario dell'Infs sul progetto del roccolo», aggiunge Merz. «L'obiettivo della legge sulla fauna, la numero 24 del 1991, era quella di tutelare la fauna e permettere l'esercizio della caccia. In realtà, ormai, pare che stia accadendo il contrario».
I quattro rappresentanti della associazioni ambientaliste ieri hanno lasciato il tavolo del Comitato faunistico in segno di protesta. «Dopo che il gruppo aveva approvato il piano di prelievo della pernice bianca, del fagiano di monte e della coturnici senza tener conto in alcun modo delle nostre rimostranze - spiega Sergio Merz, della Lipu - abbiamo lasciato il tavolo quando è stato autorizzato anche il roccolo, un impianto di cattura per gli uccelli da richiamo che verrà realizzato nella campagne di San Michele all'Adige». «È assurdo, la pernice bianca e le coturnici sono specie a rischio estinzione, perché ammazzarle con la caccia per divertimento?» si chiede Merz. «Tanto più che da sette anni ormai i capi sono in calo e i cacciatori, sparando prevalentemente agli esemplari adulti, non permettono il ricambio». Meditano sul da farsi gli ambientalisti, perché dopo aver lasciato il tavolo in Provincia sono intenzionati a manifestare tutto il loro disappunto. «Da quando siamo entrati a far parte della commissione, all'inizio degli anni Novanta, non ci hanno mai ascoltato. E questa volta non hanno nemmeno tenuto in considerazione il parere contrario dell'Infs sul progetto del roccolo», aggiunge Merz. «L'obiettivo della legge sulla fauna, la numero 24 del 1991, era quella di tutelare la fauna e permettere l'esercizio della caccia. In realtà, ormai, pare che stia accadendo il contrario».
L'Adige, 25/09/2008
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