VALLE DEI LAGHI - «Grazie a Pacher per l'invito, ma noi ad Amburgo non andremo». I comitati cittadini di Lasino e Calavino, che si oppongono alla realizzazione di un biodigestore a Predera, non andranno in Germania con la delegazione dei sindaci della Valle dei Laghi. «Per noi la visita all'impianto realizzato nella città tedesca è inutile», fanno sapere i portavoce dei due gruppi di protesta Oreste Pisoni e Michele Gianordoli . «Inutile - dicono - perché, da mesi abbiamo dati e contatti diretti con la Germania». «I membri dei comitati, dove militano anche medici e tecnici, conoscono quel genere di stabilimento per la produzione di biogas».
I comitati non sono soddisfatti dall'esito dell'incontro tenutosi fra l'assessore all'ambiente Alberto Pacher , il sindaco di Lasino Mario Zambarda e i primi cittadini degli altri comuni della valle: un incontro nel quale il sindaco di Calavino Mariano Bosetti ha ribadito la netta contrarietà della sua amministrazione alla localizzazione dell'impianto (18.000 tonnellate/anno di rifiuti) a Predera, «a ridosso di case e coltivazioni». Dopo i segnali di apertura dati da Pacher, che aveva parlato di «necessaria condivisione» con le amministrazioni locali e con la gente (l'80% degli abitanti di Calavino ha aderito al documento di protesta), ai comitati la visita ad Amburgo suona come un «andiamo avanti con il progetto, nonostante l'opposizione degli abitanti».
In valle c'è tensione. «Nessuno grida al lupo! al lupo! C'è un problema reale». Vengono quindi annunciate nuove azioni di protesta, come a Campiello, dove i convogli-lumaca hanno bloccato la Statale della Valsugana. «In ballo - dice Oreste Pisoni - ci sono la difesa della salute della popolazione, il rispetto dell'ambiente, il rispetto della qualità della vita in valle e la questione della tutela paesaggistica». Michele Gianordoli spiega che i cittadini sono stati offesi: «Ci dicono che non conosciamo i dati? Siamo molto documentati. Chiediamo incontri a Comune e Provincia, ma non riceviamo risposta. Il problema vero è che a Lasino non c'è partecipazione: è da tre mesi che il sindaco non convoca il Consiglio comunale. È il Consiglio che dovrebbe decidere su questioni di questo tipo, non il sindaco da solo. Dov'è la condivisione di cui si parla tanto?». I
comitati fanno notare che gli impianti tedeschi non possono essere «fotocopiati» e portati in realtà montane, «vocate all'agriturismo». Hanno raccolto documenti e articoli su recenti fatti di cronaca: esplosioni, con danni a cose e persone, verificatisi in Germania. «Come si fa a mettere sullo stesso piano Amburgo e la Valle dei Laghi? Amburgo - dice Pisoni - è una metropoli, Calavino no. Amburgo è in pianura, Calavino no. Noi abbiamo l'Ora del Garda, che soffia sulla montagna, gli amburghesi no. Non ci sentiamo garantiti. Abbiamo raccolto il sostegno di pezzi importanti della società civile e della politica. Ci aspettiamo che Comuni e Provincia non ci ignorino. Ci era stato promesso che nessun progetto sarebbe stato imposto e che ci sarebbe stato dialogo. Di questa iniziativa della gita, ad esempio, abbiamo saputo dai giornali».
Fonte: l'Adige del 22 marzo '09
Vedi anche: Lasino: biodigestore indigesto
I comitati non sono soddisfatti dall'esito dell'incontro tenutosi fra l'assessore all'ambiente Alberto Pacher , il sindaco di Lasino Mario Zambarda e i primi cittadini degli altri comuni della valle: un incontro nel quale il sindaco di Calavino Mariano Bosetti ha ribadito la netta contrarietà della sua amministrazione alla localizzazione dell'impianto (18.000 tonnellate/anno di rifiuti) a Predera, «a ridosso di case e coltivazioni». Dopo i segnali di apertura dati da Pacher, che aveva parlato di «necessaria condivisione» con le amministrazioni locali e con la gente (l'80% degli abitanti di Calavino ha aderito al documento di protesta), ai comitati la visita ad Amburgo suona come un «andiamo avanti con il progetto, nonostante l'opposizione degli abitanti».
In valle c'è tensione. «Nessuno grida al lupo! al lupo! C'è un problema reale». Vengono quindi annunciate nuove azioni di protesta, come a Campiello, dove i convogli-lumaca hanno bloccato la Statale della Valsugana. «In ballo - dice Oreste Pisoni - ci sono la difesa della salute della popolazione, il rispetto dell'ambiente, il rispetto della qualità della vita in valle e la questione della tutela paesaggistica». Michele Gianordoli spiega che i cittadini sono stati offesi: «Ci dicono che non conosciamo i dati? Siamo molto documentati. Chiediamo incontri a Comune e Provincia, ma non riceviamo risposta. Il problema vero è che a Lasino non c'è partecipazione: è da tre mesi che il sindaco non convoca il Consiglio comunale. È il Consiglio che dovrebbe decidere su questioni di questo tipo, non il sindaco da solo. Dov'è la condivisione di cui si parla tanto?». I
comitati fanno notare che gli impianti tedeschi non possono essere «fotocopiati» e portati in realtà montane, «vocate all'agriturismo». Hanno raccolto documenti e articoli su recenti fatti di cronaca: esplosioni, con danni a cose e persone, verificatisi in Germania. «Come si fa a mettere sullo stesso piano Amburgo e la Valle dei Laghi? Amburgo - dice Pisoni - è una metropoli, Calavino no. Amburgo è in pianura, Calavino no. Noi abbiamo l'Ora del Garda, che soffia sulla montagna, gli amburghesi no. Non ci sentiamo garantiti. Abbiamo raccolto il sostegno di pezzi importanti della società civile e della politica. Ci aspettiamo che Comuni e Provincia non ci ignorino. Ci era stato promesso che nessun progetto sarebbe stato imposto e che ci sarebbe stato dialogo. Di questa iniziativa della gita, ad esempio, abbiamo saputo dai giornali».
Fonte: l'Adige del 22 marzo '09
Vedi anche: Lasino: biodigestore indigesto
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