FIERA DI PRIMIERO - Si è sfiorata l'unanimità, per affossare il protocollo d'intesa sulle aree sciistiche con il quale si vuole dare ossigeno alle moribonde società impiantistiche di Siati e Rosalpina, portandole alla fusione, e realizzare il collegamento con passo Rolle.
Il consiglio comunale di Fiera di Primiero - usciti dall'aula il sindaco Daniele Depaoli (vicepresidente di Siati), l'assessore Erwin Filippi e il consigliere di maggioranza Luigi Boso (coinvolti nello studio d'impatto ambientale) - non ha avuto dubbi: questa impostazione del problema non funziona, per un sacco di motivi. Da ottobre se ne discuteva, mai però si era arrivati a una presa di posizione finale.
Degli undici rimasti in aula, solo due, Giuliano Gubert della maggioranza e Giuliano Baggetto del gruppo di minoranza, hanno votato a favore del protocollo. Nessun astenuto, tutti gli altri nove sono contrari. Era nell'aria; anche se non in termini così perentori.
La piccola ma centralissima Fiera, ultima a dover deliberare su questo argomento, rischia con questa sua mossa di rilanciare in un'altra ottica l'intera questione, dando forza a quelle contestazioni al progetto finora rimaste nel limbo o esplicitate solo per bocca di un pugno di contrari. Al di là del risultato finale della votazione, pesa il documento sottoscritto dai cinque membri della maggioranza: il vicesindaco Francesca Franceschi , l'assessore Giacomo Simion e i consiglieri Riccardo Debertolis, Fiorella Broch e Stefania Lott .
È una disanima a tutto tondo, che contesta un tale impegno finanziario (22 milioni complessivi) in un momento di crisi, i costi di gestione sommati al forte indebitamento, la poco condivisione al progetto da parte di molti operatori economici della valle e l'etichetta di «mobilità alternativa» appiccicata al progetto. Per non parlare dell'ormai nota questione ambientale.
«Siamo favorevoli al collegamento, ma non a quello ipotizzato da tale protocollo. Ci auguriamo che la Comunità di valle consideri altre possibilità meno impattanti, più economiche e condivise». La stessa conclusione che era stata ipotizzata dai Comuni per bocca del presidente del comprensorio Cristiano Trotter a maggio scorso, in occasione dell'assemblea di Rosalpina, e che aveva scatenato la veemente reazione dei privati. Anche la minoranza di Bruno Simion , escluso come detto Baggetto, è su questa linea; rimarca «l'assenza di un progetto unitario di messa in rete delle aree sciistiche», sottolinea «le criticità dell'attuale soluzione progettuale e la mancanza assoluta nel protocollo di interventi infrastrutturali e di servizi primari necessari alla località di San Martino di Castrozza». A latere, la posizione del primo cittadino che se avesse potuto votare avrebbe detto «sì» al protocollo.
Degli undici rimasti in aula, solo due, Giuliano Gubert della maggioranza e Giuliano Baggetto del gruppo di minoranza, hanno votato a favore del protocollo. Nessun astenuto, tutti gli altri nove sono contrari. Era nell'aria; anche se non in termini così perentori.
La piccola ma centralissima Fiera, ultima a dover deliberare su questo argomento, rischia con questa sua mossa di rilanciare in un'altra ottica l'intera questione, dando forza a quelle contestazioni al progetto finora rimaste nel limbo o esplicitate solo per bocca di un pugno di contrari. Al di là del risultato finale della votazione, pesa il documento sottoscritto dai cinque membri della maggioranza: il vicesindaco Francesca Franceschi , l'assessore Giacomo Simion e i consiglieri Riccardo Debertolis, Fiorella Broch e Stefania Lott .
È una disanima a tutto tondo, che contesta un tale impegno finanziario (22 milioni complessivi) in un momento di crisi, i costi di gestione sommati al forte indebitamento, la poco condivisione al progetto da parte di molti operatori economici della valle e l'etichetta di «mobilità alternativa» appiccicata al progetto. Per non parlare dell'ormai nota questione ambientale.
«Siamo favorevoli al collegamento, ma non a quello ipotizzato da tale protocollo. Ci auguriamo che la Comunità di valle consideri altre possibilità meno impattanti, più economiche e condivise». La stessa conclusione che era stata ipotizzata dai Comuni per bocca del presidente del comprensorio Cristiano Trotter a maggio scorso, in occasione dell'assemblea di Rosalpina, e che aveva scatenato la veemente reazione dei privati. Anche la minoranza di Bruno Simion , escluso come detto Baggetto, è su questa linea; rimarca «l'assenza di un progetto unitario di messa in rete delle aree sciistiche», sottolinea «le criticità dell'attuale soluzione progettuale e la mancanza assoluta nel protocollo di interventi infrastrutturali e di servizi primari necessari alla località di San Martino di Castrozza». A latere, la posizione del primo cittadino che se avesse potuto votare avrebbe detto «sì» al protocollo.
Nessun commento:
Posta un commento