
Oltre alle ormai appurate bugie di Mamma Provincia, vi sono poi numerose altre problematiche legate all'inceneritore, poiché è un'opera antitetica al riciclaggio e contropruducente dal punto di vista del recupero energetico. Questo perché le lobby che gestiscono lo smaltimento traggono più profitto incenerendo i rifiuti piuttosto che riciclandoli, visti i numerosi incentivi pubblici concessi (tra i quali i famosi cip6), dato che l'energia ricavata dall'inceneritore è erroneamente considerata rinnovabile. Nel termoutilizzatore di Brescia, inoltre, la percentuale di carta e cartone contenuta nel rifiuto è pari al 27%. Se questa fosse riclata e quindi venisse a mancare dalle camere di combustione vi sarebbe una riduzione del 55% del calore ceduto durante l'incenerimento. Con questa riduzione i rifiuti non sarebbero più in grado di autosostenere la combustine e sarebbe quindi necessario, affinché brucino, alimentare l'inceneritore con oli combustibili o metano, con ulteriore spreco di risorse e produzione di gas serra. Togliendo anche l'11% composto da materie plastiche riciclabili il potere calorifico si ridurrebbe ulteriormente del 38%.
Per di più l'inceneritore è antieconomico, visto che tra incentivi pubblici, costi di incenerimento, di gestione e di smaltimento delle scorie, sulla bolletta che arriva a casa ogni chilowatt di energia proveniente dall'inceneritore verrebbe a costare circa 3 volte di più di quella proveniente da altre fonti.
La raccolta differenziata è inoltre più conveniente sotto il profilo energetico poiché, oltre a diminuire sensibilmente la produzione di RSU, comporta un risparmio energetico pari a 1600 GW annui, mentre l'inceneritore, sempre prendendo in considerazione l'A2A di Brescia, comporta un recupero energentico di soli 500 GW/anno.
A questo punto risulta evidente che quest'opera è inutile, nociva e controproducente, ed ancor più evidente risulta che l'inceneritore non ha futuro mentre le buone pratiche sì. La raccolta differenziata con il riciclaggio e la diminuzione della produzione dei rifiuti sono la vera alternativa alla discarica. Esempi come Lavis e la Val di Fiemme, ma anche numerosi altri comuni sia trentini che veneti, come nel trevigiano, ma anche in tutt'italia, sono da prendere come esempio; in tutti questi luoghi la differenziata ha raggiunto l'80% e più! Il vero sistema integrato al riciclaggio non è l'inceneritore ma la diminuzione della produzione. Bisogna produrre meno rifiuto e differenziarlo di più se si vuole realmente eliminare il problema. L'incenerimento non è certamente la soluzione.
Nessun commento:
Posta un commento