20.11.09

Contro la TAC nasce il comitato "Salva Marco"

Fonte: l'Adige del 20 novembre '09

Cresce la mobilitazione spontanea nel paese di Marco contro la realizzazione della temuta ferrovia ad alta capacità (Tac) che avrebbe proprio a nord del popoloso paese l'uscita della galleria Zugna. Dopo la tenace azione della Circoscrizione, ora è ufficialmente nato anche il Comitato «SalvaMarco», che si è riunito alla presenza di una cinquantina di attivisti, espressione anche del mondo associazionistico e del volontariato locale, pronti a muoversi immediatamente. Particolarmente attive nel Comitato sono le mamme di Marco, «pronte a batterci per difendere il futuro dei nostri figli, i loro diritti di vivere a Marco. Ci hanno accusate di aver strumentalizzato i nostri figli nella protesta, noi rispondiamo che a 13 anni possiamo spiegare loro cosa sta succedendo. Non c'è nulla di politico nella nostra azione, l'ambiente è di tutti, così come l'acqua è un bene collettivo. Sono anni che lottiamo per un parco che non c'è. Non si può liquidare questo problema con una battuta infelice (quella del presidente della Provincia Dellai «avrebbero fatto meglio a portare i bambini al parco», ndr), a Marco non c'è un parco ma un'aiuola con giochi vecchi di trent'anni». Il Comitato «SalvaMarco» è partito a razzo: sono già disponibili in tutti gli esercizi economici i moduli della petizione per opporsi «a qualsiasi progetto di potenziamento ferroviario che danneggi il territorio e la comunità di Marco»: «Siamo convinti che tutti i 2800 abitanti di Marco sottoscriveranno la petizione- commentano i promotori -, siamo disposti ad andare casa per casa a spiegare cosa potrebbe succedere se la Tac venisse realizzata e l'uscita della galleria fosse proprio qui. Vogliamo fornire maggiore informazione ai cittadini, perché finora è stata carente, per questo abbiamo realizzato un volantino con il tracciato previsto ed i disagi pesantissimi che dovremmo sopportare: 12 anni di cantieri, a nord e a sud del paese, su circa 160 mila mq, un transito continuo di camion per trasportare il materiale di scavo, costante presenza di polveri, espropri di terreni e pericolo di danneggiare irreparabilmente le falde acquifere che ci dissetano. Poi, una volta realizzata la Tac, si prevede il passaggio di 400 treni al giorno, uno ogni 3', carichi di qualsiasi cosa, degrado della nostra vita, vibrazioni al passaggio di ogni convoglio, svalutazione delle nostre case».

G. L.

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