Il gruppo Mamme Bionike Trentino, 176 mamme impegnate nella difesa dell'ambiente per la salvaguardia del futuro dei bambini, esprime grande preoccupazione e sdegno rispetto al pesante inquinamento di aria, acqua e terra che sarebbe stato perpetrato per 30 anni dalle Acciaierie Valsugana. In attesa delle conclusioni della magistratura, volendo ancora sperare che l'inchiesta si chiuda con una archiviazione, chiede che la Provincia effettui IMMEDIATE analisi epidemiologiche sulla popolazione potenzialmente contaminata - non solo sui lavoratori dell'impresa - alla ricerca in particolare di malformazioni fetali (in particolare all'apparato uro-genitale e al sistema nervoso), aborti, tumori infantili e leucemie, fra le conseguenze più pesanti dell'inquinamento da diossina. Anche le mamme della Valsugana dovrebbero aver diritto a far analizzare IMMEDIATAMENTE il loro LATTE - nel quale potrebbero esserci accumuli di diossine - per sapere subito se è meglio per i loro figli essere svezzati rapidamente o passare - ahiloro - al latte artificiale.
Tumori al fegato e ai dotti biliari dovrebbero essere altresì ricercati nella popolazione, in particolare nelle donne che risultano statisticamente più colpite da questo tipo di intossicazioni - con successivi interventi ed agevolazioni per le cure di cui dovessero necessitare, così come dovrebbero essere analizzate affezioni polmonari ed allergie.
Particolare attenzione si pretende nei controlli sulla CATENA ALIMENTARE, considerato che la diossina si accumula nelle coltivazioni, nel latte e nella carne, dunque tutte le coltivazioni ed allevamenti della zona dovrebbero essere testati, ed i prodotti eventualmente tolti dal mercato con effetto immediato, prevedendo risarcimenti per agricoltori ed allevatori, da scaricare possibilmente su quanti hanno causato e permesso questo scempio e non sulla collettività, come sempre accade in questi casi. Ai privati il business, al pubblico e alla popolazione i danni...
La presenza di diossine ed altri inquinanti (furani, benzopirene, metalli pesanti) andrebbe verificata accuratamente in falde acquifere, aria e terreni, anche se difficile risulta continuare a credere nella correttezza e terzietà dell'APPA di fronte alle accuse rivolte dalla Procura anche a questo organo di controllo, già zoppicante dopo le indagini a Monte Zaccon, così come chiediamo chiarezza e sospensioni di eventuali coinvolti nelle indagini alla Provincia (ricordiamo nell'occasione anche le imbarazzanti telefonate del dirigente provinciale Dr.Gardelli - principale referente fino ad allora sul progetto-inceneritore di Trento - sul presunto addomesticamento dei controlli sulle discariche).
A chi poi dice che gli inceneritori - vedi quello dell'ischia (ovvero, "zona di esondazione") Podetti - inquinano "solo" un quinto rispetto alle acciaierie, rispondiamo innanzitutto che non ci sembra affatto poco, e secondariamente che se i controlli saranno gli stessi effettuati in questi anni sulle acciaierie di Borgo (e sui rifiuti tossici in Valsugana e a Trento-Sardagna ma non solo), c'è di che preoccuparsi, e molto.
In ballo c'è la salute dei nostri figli, oltre che la nostra. Se ne ricordi chi si ostina a voler perseguire questa strada, rifiutando a priori di prendere in considerazione alternative per lo smalrtimento dei rifiuti come quella meritoriamente elaborata dai comuni rotaliani.
Grande solidarietà esprimiamo infine e mamme e bambini della Valsugana, sperando che tutto questo questo per loro non si trasformi in un calvario sanitario. Nel caso, speriamo che i responsabili possano vedere coi loro occhi il volto dei bambini malati, e sperimentare l'angoscia dei loro genitori.
Mamme Bionike Trentino
(mammebionike@live.it, o gruppo facebook "mamme bionike trentino")
8.12.09
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2 commenti:
grazie per aver pubblicato la nostra lettera, anche se con l'anatema finale forse abbiamo un po' esagerato...
approfittiamo di questa bacheca per dire alle mamme della valsugana di farsi sentire, l'unione fa la forza!
mammebionike@live.it
o gruppo facebook
http://www.facebook.com/group.php?gid=44002047768#/group.php?gid=44002047768&ref=ts
Anche nelle zone inquinate meglio allattare al seno S ull'articolo pubblicato mercoledì 9 dicembre in merito all'inquinamento da diossina provocato dalle Acciaierie di Borgo si legge come le mamme BioNike abbiano chiesto analisi sul latte materno per sapere se per i figli delle mamme valsuganotte sia meglio essere allattati naturalmente o con latte artificiale. In realtà, come affermano Oms, Unicef e Accademia Americana di Pediatria, anche in aree dove la contaminazione è molto alta i rischi dell'alimentazione artificiale e del non allattamento sono sempre maggiori. Inoltre nei cibi industriali per bambini, compreso il latte in polvere, sono stati spesso trovati metalli pesanti, residui chimici di concimi, pesticidi, fertilizzanti e sostanze plastificanti come il bisfenoloA e contaminanti del Tetrapack. Anche piccole quantità di diossine possono danneggiare il sistema immunitario e nervoso, ma l'allattamento al seno prolungato si è dimostrato vantaggioso in quanto in grado di controbilanciare e ridurre notevolmente l'impatto dell'esposizione del feto e lattante a queste sostanze, grazie alla presenza di antiossidanti e numerosi fattori immunitari. Il monitoraggio biologico delle sostanze chimiche ambientali viene effettuato su sangue, urina, tessuto adiposo, saliva, capelli e latte materno; quest'ultimo è particolarmente comodo e poco costoso per misurare l'accumulo nei tessuti adiposi. La presenza in esso di inquinanti è solo indicatore di contaminazione di una comunità e dovrebbe diventare buon motivo per eliminare le tossine dall'ambiente, non una ragione per eliminare l'allattamento al seno.
Claudia Comina consulente professionale in allattamento materno - Isera
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