Fonte: l'Adige del 9 marzo 2010
Non si farà la centralina sul torrente Bedù di Villa, in Val di San Valentino, come chiesto dalla società «Idro Rendena»
VILLA RENDENA - Non si farà la centralina sul torrente Bedù di Villa, in Val di San Valentino, come chiesto dalla società «Idro Rendena». La domanda per ottenere la concessione di derivazione d'acqua a scopo idroelettrico, depositata il 16 ottobre 2008 presso il Servizio utilizzazione delle acque pubbliche, non potrà essere accolta, alla luce della delibera adottata venerdì scorso dalla giunta provinciale, su proposta dell'assessore all'ambiente Alberto Pacher . Al termine di una lunga istruttoria, acquisiti tutti i pareri prescritti, la giunta ha infatti deliberato che pur «non sussistendo prevalenti interessi pubblici ad un diverso uso dell'acqua rispetto a quello idroelettrico», «sussiste un prevalente interesse ambientale incompatibile con la derivazione dal rio Bedù di San Valentino presentata dalla società Idro Rendena srl». Alla netta bocciatura sul fronte ambientale e paesaggistico del progetto, si aggiungono altri rilievi, tra cui «la necessità di prevedere una riserva d'acqua pari ad un massimo di 54 l/s ad uso irriguo come chiesto da Consorzio di miglioramento fondiario di Javré e Villa Rendena» e, non da ultimo, le contrarierà manifestate in merito allo sfruttamento privato ad uso idroelettrico del rio Bedù di San Valentino dagli enti territoriali interessati e dall'Associazione Pescatori Alto Sarca. Il primo a dire di no era stato il Comune di Villa Rendena, che con nota del 30 marzo 2009 aveva comunicato al Servizio utilizzazione delle acque pubbliche la netta contrarietà delle amministrazioni locali interessate, facendosi portavoce anche dei Comuni di Vigo Rendena e Darè, nonché delle amministrazioni separate Usi civici di Javré e Villa Rendena. Contrarietà confermata anche in una nota successiva, datata 25 novembre 2009, sempre del Comune di Villa Rendena, anche a nome dei Comuni di Vigo Rendena e Darè e delle Asuc di Javrè e Villa Rendena nonché dell'Associazione Pescatori Alto Sarca. La questione era stata affrontata anche in consiglio provinciale, sulla base di un'interrogazione presentata dal Verde, Roberto Bombarda , che chiedeva la sospensione dell'iter autorizzativo dell'opera «per evidenti danni ambientali». Bombarda aveva anche sostenuto, in quell'occasione, che «occorrerebbe fermare ogni ulteriore ipotesi di sfruttamento delle acque a scopo idroelettrico che non sia promosso dall'ente pubblico». La Idro Rendena srl è una società con sede a Trento, nata da un gruppo di aziende e imprenditori trentini con l'obiettivo di realizzare la centralina idroelettrica sul rio Bedù, attraverso «un impianto modesto nelle dimensioni e di bassissimo impatto sotto il profilo idrologico e ambientale». Diverso il parere del Servizio urbanistica e tutela del paesaggio che scrive: «L'area interessata possiede requisiti di integrità, diversità e qualità visive di grande rilievo e rara bellezza; inoltre la capacità dei luoghi di assorbire opere di infrastrutturazione senza subire alterazioni significative della qualità complessiva è nulla. La sottrazione di acqua dai corpi idrici, la realizzazione di opere di presa, lo scavo e la posa di condotte e la realizzazione della centrale nel fondovalle sono alterazioni di grande impatto ambientale e paesaggistico che contrastano con l'interesse turistico dell'area». Il corso d'acqua, fluente dal Parco Adamello Brenta, è per ora al riparo dallo sfruttamento idroelettrico, almeno da parte di privati.
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