26.4.10
Nuovi impianti: autonomia tradita
FOLGARIA - La portavoce dei 1700 firmatari, Francesca Manzini, si è rivolta così al presidente del Consiglio Provinciale, Gianni Kessler. «Le motivazioni della nostra contrarietà al progetto erano e sono sostanzialmente la sua distruttività per l'ambiente, l'insostenibilità tecnica ed economica, il mancato coinvolgimento delle comunità interessate. Il 3 aprile 2008 l'Ufficio di Presidenza aveva dichiarato l'ammissibilità della petizione e lo stesso Presidente Dellai l'aveva trasmessa alla Terza Commissione Permanente per un rapido esame.
Il previsto iter d'esame era poi sfociato nella relazione stilata dalla commissione competente e sottoposta al consiglio provinciale. Infine l'8 maggio il Consiglio approvava all'unanimità due ordini del giorno (n. 282 e 283) che impegnavano la Giunta provinciale ad opporsi ad un ampliamento dell'area sciabile di Folgaria finalizzato al collegamento con il territorio veneto. Il Consiglio non si è però limitato a condividere le argomentazioni della petizione popolare, ma ha a sua volta lanciato un allarme (odg n. 283) di notevole gravità: "Il collegamento sciistico con il Veneto potrebbe generare un danno di incalcolabile entità per il tessuto turistico ed economico dell'Altopiano".
Dopo tale esplicita e autorevole presa di posizione ci saremmo quindi aspettati - secondo quanto richiesto dallo stesso Consiglio - una radicale revisione del progetto di sviluppo turistico degli altipiani che garantisse la partecipazione delle comunità interessare alla definizione dei piani di sviluppo. Nulla di tutto questo. Infatti, soltanto pochi mesi dopo, il 17 ottobre 2008, la Giunta Provinciale ha approvato il progetto di espansione sciistica verso il Veneto per oltre 70 milioni di euro, mentre in questi giorni apprendiamo che il collegamento Fiorentini-Folgaria, grazie a un modesto stanziamento della Regione Veneto, potrebbe essere presto realizzato».
Scrive Manzini: «A noi, cui è stato insegnato che il Consiglio provinciale è il "Parlamento del Trentino" e quindi il massimo organo rappresentativo e decisionale della Provincia, resta incomprensibile come la Giunta possa, nel giro di pochi mesi, decidere in via autonoma di disattendere gli orientamenti e le raccomandazioni del Consiglio. Poiché non ci risulta che lo Statuto di autonomia della Provincia sia stato oggetto di recenti modificazioni in tal senso, ci rivolgiamo al Suo ruolo istituzionale, nonché alla Sua personale cortesia, affinché venga posto rimedio».
Manzini ricorda che «il consigliere Bombarda che in data 30 marzo 2010 ha presentato un'interrogazione che dovrà avere risposta scritta entro il prossimo 1° maggio. Nell'auspicare che tale risposta non sia evasiva, dilatoria o liquidatoria del problema, da parte nostra Le chiediamo di voler garantire: che venga soddisfatta l'esigenza della trasparenza amministrativa come esigenza dei privati cittadini di poter adeguatamente comprendere le ragioni dei comportamenti della pubblica amministrazione; che venga dato il massimo rilievo a quel "danno di incalcolabile entità per il tessuto turistico ed economico dell'Altopiano" evidenziato dallo stesso Consiglio: a rischio è soprattutto il futuro economico delle nuove generazioni».
fonte: www.ladige.it
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