COMUNICATO STAMPA:
I DUBBI IN AUSTRIA SULLA NUOVA FERROVIA DEL BRENNERO CONFERMANO I MOTIVI DELL’OPPOSIZIONE IN ITALIA.
Alla fine di marzo 2010 fonti austriache di affidabilità consolidata [1] - in parte riprese dalla stampa altoatesina [2] - hanno diffuso informazioni secondo cui in Austria si stanno sottoponendo a revisione generale tutti i progetti di nuove strade e ferrovie (piano infrastrutture 2010-2015, con particolare riferimento alla galleria di base del Brennero) perché mancano adeguate coperture finanziarie e sicure garanzie che a lavori ultimati il traffico merci si sposti dalla gomma alla rotaia; solo dopo una adeguata rivalutazione globale gli organi competenti assumeranno le decisioni definitive. Esaminando le notizie nel dettaglio, emerge che perplessità e contrarietà attraversano all’interno i componenti del Governo federale austriaco, la coalizione di governo, istituzioni centrali, il Land Tirol, partiti, esponenti politici e tecnici di diversa estrazione. Non siamo al ritiro formale dell’adesione austriaca, ma il futuro del progetto della nuova linea del Brennero è palesemente in forse. In Austria per ora la politica non dichiara formalmente l’inutilità dell’opera (molti dubbi escono comunque dal Ministero dei Trasporti); ma mentre alcuni dei soggetti pubblici interessati riducono drasticamente i finanziamenti già attribuiti all’opera altri mettono in evidenza le difficoltà di ulteriore finanziamento e prendono le distanze.
I DUBBI IN AUSTRIA SULLA NUOVA FERROVIA DEL BRENNERO CONFERMANO I MOTIVI DELL’OPPOSIZIONE IN ITALIA.
Alla fine di marzo 2010 fonti austriache di affidabilità consolidata [1] - in parte riprese dalla stampa altoatesina [2] - hanno diffuso informazioni secondo cui in Austria si stanno sottoponendo a revisione generale tutti i progetti di nuove strade e ferrovie (piano infrastrutture 2010-2015, con particolare riferimento alla galleria di base del Brennero) perché mancano adeguate coperture finanziarie e sicure garanzie che a lavori ultimati il traffico merci si sposti dalla gomma alla rotaia; solo dopo una adeguata rivalutazione globale gli organi competenti assumeranno le decisioni definitive. Esaminando le notizie nel dettaglio, emerge che perplessità e contrarietà attraversano all’interno i componenti del Governo federale austriaco, la coalizione di governo, istituzioni centrali, il Land Tirol, partiti, esponenti politici e tecnici di diversa estrazione. Non siamo al ritiro formale dell’adesione austriaca, ma il futuro del progetto della nuova linea del Brennero è palesemente in forse. In Austria per ora la politica non dichiara formalmente l’inutilità dell’opera (molti dubbi escono comunque dal Ministero dei Trasporti); ma mentre alcuni dei soggetti pubblici interessati riducono drasticamente i finanziamenti già attribuiti all’opera altri mettono in evidenza le difficoltà di ulteriore finanziamento e prendono le distanze.
Tutte incertezze che la stampa in Italia - segnatamente in Trentino - si guarda bene dal riportare. Forse per non dare altri spunti ai Comitati, ai soggetti organizzati e ai singoli che nelle valli dell’Isarco e dell’Adige da anni si oppongono ad un progetto inutile e dannoso?
Non abbiamo bisogno di argomenti nuovi. Le esitazioni crescenti in chi decide in Austria sono solo un effetto (peraltro tardivo) delle negatività radicali di un’opera che già da molto tempo esibisce un scostamento abissale tra obiettivi dichiarati e realtà.
Di fronte alle previsioni di un flusso merci sempre in aumento sull’asse del Brennero (da compensare con la nuova ferrovia) stanno i dati di un crollo oramai strutturale del traffico pesante: meno 23% tra il 2008 ed il 2010, a far tacere finalmente i promotori che dichiaravano transitoria la flessione 2008-2009 e raccontavano di stime nuovamente positive a partire dalla metà dello scorso anno. Di fronte al preteso ruolo strategico della nuova ferrovia del Brennero stanno sia le chiare opzioni del Governo italiano (che comunque non ci convincono) verso la direttrice Genova-Milano-Rotterdam sia la formazione di un alternativo asse direzionale merci
dai porti del Nord Adriatico verso il Centro Europa (ferrovia dei Tauri).In ogni caso - come tutto il movimento NO TAV in Alto Adige e in Trentino ha dimostrato ripetutamente - le soluzioni per ridurre i gravissimi impatti del traffico merci autostradale a un livello compatibile con la salute umana e l’equilibrio ambientale esistono, e sono praticabili subito senza attese pretestuose per dare spazio ad un progetto inutile:
1) intervenire per portare le tariffe merci autostradali della rampa Sud al livello di quelle austriache;
2) attuare politiche dei trasporti che disincentivino il traffico pesante non indispensabile;
3) utilizzare tutta l’ampia capacità residua della linea ferroviaria storica del Brennero. 1) intervenire per portare le tariffe merci autostradali della rampa Sud al livello di quelle austriache;
2) attuare politiche dei trasporti che disincentivino il traffico pesante non indispensabile;
C’è poi l’inquinamento acustico prodotto dai treni merci lungo le valli dell’Isarco e dell’Adige. Il problema può essere affrontato immediatamente con interventi mirati; lasciare insoluto anche questo ed utilizzarlo per promuovere la nuova ferrovia è irresponsabile.
L’insistenza sull’opera in Italia si spiega solo con la necessità di favorire gli affari di grandi imprese di costruzione e degli ambienti politico-burocratici al loro servizio. Chi si oppone lo ha capito da tanto e sa bene che progetti come questi sono il frutto avvelenato di un modello di produzione e di consumo che impoverisce le collettività, devasta l’ambiente, minaccia la vita.
Dachverband für Natur und Umweltschutz (Bolzano)
NO TAV - Kein BBT (Bolzano)
Stop BBT Valle di Vizze (Prati di Vizze, Bolzano)
Associazione marcolina per la tutela del territorio NO TAV (Marco, Trento)
Centro Sociale Bruno (Trento)
FILCAMS CGIL (Trentino)
L’insistenza sull’opera in Italia si spiega solo con la necessità di favorire gli affari di grandi imprese di costruzione e degli ambienti politico-burocratici al loro servizio. Chi si oppone lo ha capito da tanto e sa bene che progetti come questi sono il frutto avvelenato di un modello di produzione e di consumo che impoverisce le collettività, devasta l’ambiente, minaccia la vita.
Dachverband für Natur und Umweltschutz (Bolzano)
NO TAV - Kein BBT (Bolzano)
Stop BBT Valle di Vizze (Prati di Vizze, Bolzano)
Associazione marcolina per la tutela del territorio NO TAV (Marco, Trento)
Centro Sociale Bruno (Trento)
FILCAMS CGIL (Trentino)
[1] Cfr. www.tt.com di date 27, 30 e 31 marzo 2010.
[2] Cfr. Tageszeitung 3 e 4 aprile 2010, Alto Adige 4 aprile 2010.
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