«Intrecci societari», «pericolosi conflitti d'interesse» ed «eccessive concentrazioni di potere». Legambiente, Italia Nostra e Wwf del Trentino vogliono vederci chiaro sui milioni di finanziamento pubblico che la Provincia, tramite la Trentino Sviluppo, sta erogando a favore delle società degli impianti di risalita. E per questo hanno presentato un esposto alla Corte dei conti. Il tutto nasce dalla decisione di Trentino Sviluppo di concedere finanziamenti per complessivi 180 milioni di euro suddivisi tra Panarotta (15 milioni), collegamento Pinzolo - Campiglio (18), Pinzolo (altri 6,7), Lagorai - Brocon (30), Folgaria e Lavarone (15,5), oltre a Bondone, San Martino - passo Rolle e Monte Baldo. «Tali interventi - scrivono gli ambientalisti - avvengono prevalentemente sotto forma di aumento di capitale delle varie società, quindi attraverso l'ingresso o il rafforzamento in queste di Trentino Sviluppo. In tal modo le varie società si trasformano in vere e proprie società pubbliche o comunque a capitale pubblico prevalente, mascherate da società di diritto privato». Ciò, secondo gli autori dell'esposto, finirebbe per privilegiare «un tipo di imprenditoria poco attenta all'ambiente». Non solo. Si fa presente che il vicepresidente di Trentino Sviluppo,Corrado Fedrizzi, è sindaco di numerose società interessate ai contributi pubblici: Funivie Pinzolo, Impianti Maso e Carosello Ski (entrambe di Folgaria), Burlon di Telve, Paganella 2001, Monte Baldo servizi, Turismo Lavarone. «Inoltre - scrivono i presidenti Paolo Mayr (Italianostra), Maddalena Di Tolla (Legambiente) e Francesco Borzaga (Wwf) - è revisore dei conti della Cabo srl, di cui detiene il 55% del capitale Remo Cappelletti, presidente di tutte le società impiantistiche del Gruppo carosello Ski di Folgaria, avendo lo stesso acquisito anche il 45% in possesso del Gruppo Marangoni». Nell'esposto si segnala che «la Cabo è pure azionista della Carosello Ski» e che Fedrizzi «è sindaco di almeno tre società del Gruppo Marangoni, socio di riferimento di Carosello Ski». Tutto ciò, sostengono i tre ambientalisti, pone insomma «un serio problema di trasparenza e conflitto di interessi» e, attraverso le robuste iniezioni di denaro provinciale, un problema di «stravolgimento» del rapporto pubblico - privato. Ecco perché è stata interessata della questione la Corte dei conti di Trento. Ci sarebbe poi, almeno secondo l'esposto, una violazione della direttiva europea in materia di concorrenza. Dall'anno scorso Bruxelles, per non alterare il mercato, ha vietato i finanziamenti alle società degli impianti. In Trentino, però, - attaccano le tre associazioni - la normativa è stata aggirata facendo passare quei contributi come sovvenzioni a progetti di mobilità alternativa e investimenti per seggiovie e funivie a servizio delle piste da sci. Un terzo aspetto, poi, interessa poi direttamente Folgaria. «La stessa Carosello Ski - scrivono i tre presidenti -, a mezzo della propria controllata Carosello Ski 2, costituita per svolgere attività imprenditoriale nel settore edilizio, ha acquisito terreni in Serrada e Fondo Grande di Folgaria per circa 30 mila metri quadri, vendendo poi la società a imprenditori edili e ricavando 700 mila euro». Ma il prezzo - si chiedono - corrisponde ai normali valori di mercato? Il loro sospetto è che i finanziamenti pubblici siano serviti a fare speculazione edilizia.
l'Adige 28/03/2008
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