Violazione della normativa europea sulla concorrenza, utilizzo di fondi pubblici a vantaggio di speculazioni edilizie private, soldi della provincia di Trento spesi in territorio Veneto. E tutto con lo spreco di ingentissime risorse in un settore - lo sci - che non ha futuro. E’ quanto denunciano Italia Nostra, Legambiente e Wwf alla Corte dei Conti. Chiedendole di fermare tutto e tutti. L’esposto, presentato il 10 marzo, è dettagliato e tecnico. E ripercorre, ovviamente dal punto di vista delle associazioni ambientalite, la storia degli ultimi “investimenti” pubblici nel mondo dello sci. La chiave di lettura è chiara: sull’altopiano di Folgaria come sul Brenta, sul Lagorai, a Pinzolo, al Tonale, si sacrificano gli scampoli di ambiente e natura rimasti per operazioni dal ritorno economico incerto, ma che hanno il “pregio” di aprire nuove aree alla speculazione edilizia: il vero affare che alimenta la richiesta di nuovi impianti. E tutto questo - è il profilo che interessa alla Corte dei Conti - a spese dell’ente pubblico. Che si trova a investire capitali in strutture nuove, acquisendo in cambio proprietà in società impiantistiche che diventano gradualmente pubbliche. E che quindi si troverà anche a dover sostenere economicamente. Tutto questo è in violazione con la normativa europea che fissa precisi tetti all’intervento pubblico, secondo le associazioni ampiamente superati. Nel triennio 2008-2011, scrivono, Trentino Sviluppo Spa spenderà 180 milioni di euro per nuovi impianti. Fondi che attraverso aumenti di capitale delle società impiantistiche beneficiate, le trasformeranno di fatto ma non di diritto in società pubbliche. Esemplare il caso della Carosello Ski di Folgaria - citano nell’esposto - di cui già nel 2007 Trentino Sviluppo Spa era socio di maggioranza: di 14 milioni di euro di capitale sociale, ne aveva versati 5.570.000, ai quali si aggiungono i 2.320.000 versati dal Comune di Folgaria, che li aveva ricevuti allo scopo sempre dalla Provincia. Restando a Folgaria poi, la Carosello Ski ha acquisito tramite la propria controllata Carosello Ski2 - scrivono nell’esposto - terreni edificabili a Serrada e Fondo Grande, per poi cedere l’intera Carosello Ski2 a imprenditori edili per 700.000 euro. Quindi terreni pagati con soldi pubblici, poi ceduti alla speculazione edilizia, e ad un prezzo che le associazioni chiedono alla Corte che sia verificato nella sua congruità. Infine la stessa Carosello Ski ha acquisito in concessione quarantennale gli impianti del Coston per 2,3 milioni di euro ed il 70 per cento della società Le Fratte per una cifra non nota: entrambi investimenti in Veneto. Tutto questo Wwf, Italia Nostra e Legambiente chiedono sia verificato indagando sulla regolarità dell’intera politica provinciale a sostegno del turismo invernale.
Trentino 28/03/2008
Trentino 28/03/2008
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