15.7.08

La Valutazione d'Impatto Ambientale avalla i nuovi impianti da sci a Folgaria

Ancora in materia di impianti di risalita e piste da sci in Provincia di Trento, un fatto che mostra come per un'opposizione popolare alla devastazione del territorio e agli sprechi di risorse pubbliche l'unica strategia percorribile sia la battaglia per la rinuncia definitiva ad ogni nuova realizzazione di settore, mantenendo funzionali le sole infrastrutture esistenti.
La Provincia in data 17.6.2008 ha pronunciato la compatibilità ambientale positiva del nuovo piano per lo sviluppo delle aree sciabili di Folgaria e Passo Coe verso Costa d'Agra e il Veneto ("Variante al PRG Intercomunale con oggetto il progetto per lo sviluppo delle infrastrutture invernali di Passo Coe - Comune di Folgaria"), con la cancellazione di una sola delle piste di progetto e una serie di prescrizioni di maniera.

Qualche dato, prima di tutto. Con la pronuncia, la Provincia ha consentito la realizzazione di questi interventi:
  • cabinovia "Folgaria - Sommo Alto" con partenza diretta dall’abitato di Folgaria e sostituzione dell'esistente seggiovia, con pista "Francolini" lungo la nuova telecabina e pista "Finanzieri" proveniente dalla Martinella;
  • impianti di risalita e piste da sci per collegare Malga Piovernetta (zona Passo Coe) sia al Plaut che al Monte Pioverna (impianti "malga Piovernetta - Termental" e "Malga Piovernetta - Monte Pioverna"; piste denominate "Bellavista", "Strafexpedition", "Plaut - Malga Piovernetta" e "Bersaglieri");
  • realizzazione di un bacino di accumulo per innevamento artificiale (da 100.000 mc di capienza), balneabile in estate, nell'area dell’ex base NATO all’Alpe di Folgaria e di un polo museale dedicato alla Guerra Fredda.
L'unico limite che la Provincia si è data riguarda le infrastrutture su Monte Pioverna (parere negativo su una seconda pista; collocamento della stazione a monte dell'impianto di risalita per impedire il raggiungimento "sci ai piedi" del territorio veneto ottenendo la saldatura delle nuove aree sciabili con quelle che il Veneto progetta e ha in parte già realizzato nell'area Fiorentini - Coston - Fratte).

In opposizione a questi progetti da oltre un anno e mezzo è nata una mobilitazione popolare di cittadini, comitati locali e collettivi politici. Tante le azioni messe in campo: serate informative rivolte a paesani e turisti, concerti, cene, una mostra fotografica, volantinaggi, manifestazioni in montagna, ed anche azioni più dirette come alcuni blocchi per impedire alle ruspe di devastare Val delle Lanze per la realizzazione, sul versante veneto, della seggiovia che costituiva il primo tassello del progetto in quella Regione. La posizione storica nettamente contraria al progetto espressa dalle associazioni ambientaliste non le ha portate però, salva qualche posizione individuale, ad affiancare queste iniziative.

Le decisioni della Provincia di Trento hanno anche vanificato il percorso tentato da molti cittadini - numerosi residenti a Folgaria - per fermare la realizzazione del nuovo piano: una petizione popolare che ha raccolto circa 1.700 firme per chiedere il blocco immediato di un progetto fallimentare, distruttivo e soprattutto mai discusso con la popolazione dell’altopiano. La petizione è stata presentata al Presidente Dellai durante il convegno "Trentino Clima 2008", una sede in cui non solo gli esperti indipendenti ma anche gli uffici provinciali hanno sottolineato la minaccia dei cambiamenti climatici, la necessità di ridurre i consumi energetici e di risorse, l'assenza di futuro per stazioni invernali di bassa e media quota. La petizione è stata presa in esame dal Comune di Folgaria, senza alcun effetto. Ed inoltre dal Consiglio Provinciale e dalla sua III Commissione Permanente, anche in questo caso senza esiti diversi dai dubbi di facciata; non solo, gli ordini del giorno approvati - pur con qualche critica sulle prospettive di collegamento sciistico con il Veneto - hanno sostanzialmente avallato il progetto non indicandone gli effetti gravissimi per l'altopiano e ne hanno persino proposto un finto ripensamento in cambio dell'ancora più pericoloso rilancio dei programmi di infrastrutture sciistiche attraverso il Cornetto verso Carbonare, Lavarone e Luserna.

Nel parere favorevole della VIA leggiamo ora la volontà politica della Giunta Provinciale di procedere ciecamente su un percorso non condiviso a conferma della distanza abissale che separa le istituzioni dalla popolazione che dissente.

Ancora una volta l'unica garanzia del rispetto della volontà popolare sarà la tenacia di chi in prima persona continuerà senza paura ad opporsi alla devastazione della propria terra. Noi ci saremo.

OFFICINA AMBIENTE


Vedi anche:
Officina Ambiente rilancia il documento per dire no all'ampliamento delle aree sciabili in Trentino

1 commento:

Blog su blogger di Tescaro ha detto...

Ciao interessante la vostra iniziativa, teniamoci in contatto anch'io tratto un fatto scottante il NO ALLA NUOVA BASE NATO a Vicenza. Buona seratta da tiziano