Mi chiamo Rossi Virgilio e faccio parte del Comitato per il Diritto alla Salute in Val di Non.
Probabilmente qualcuno di Voi mi ha già conosciuto; chi telematicamente, visto il continuo scambio di mail sui temi più svariati che ognuno di noi, come Comitato, sta portando avanti; chi di persona in occasione dei vari incontri su tematiche ambientali-salutistiche e conosce la tematica del nostro Comitato.
Il nostro Comitato è nato quasi due anni fa in Val di Non nella provincia di Trento. Il nostro obiettivo consiste nell’informare la cittadinanza (convegni a tema) delle conseguenze negative dei fitofarmaci, usati nell’agricoltura frutticola intensiva della valle, sulla salute dei cittadini e sollecitare le Istituzioni pubbliche (Comuni, Provincia) ad adottare tutti i necessari strumenti atti a tutelarla.
Fondamentale supporto per la nostra attività è la ricerca, il monitoraggio delle sostanze nocive, ma soprattutto il rilevamento della contaminazione sulla proprietà privata e pubblica (abitazioni, giardini, orti...ecc) e nel corpo umano.
Per ottenere ciò necessitano analisi specifiche di tipo ambientale (polvere) e biologiche (urina, sangue umano) che pur avendo un costo unitario relativamente basso, diventano cifre importanti (qualche migliaia di Euro) nel caso di campionamenti rappresentativi di generale contaminazione.
Finora abbiamo svolto delle analisi ambientali dalle quali è emerso in modo chiaro e incontestabile la contaminazione da pesticidi delle zone “non bersaglio” (frutteti).
La Provincia di Trento ed in particolare i Sindaci, rimanendo impassibili alla conoscenza dei risultati, non hanno in pratica adottato nessun concreto provvedimento, ed addirittura è stato chiesto all’ Azienda Sanitaria di Trento di effettuare analisi su matrice biologica.
Ovviamente si vuole perdere tempo, ma soprattutto quello che ci preoccupa è che i forti interessi
economici locali siano privilegiati, rispetto alla salute pubblica, con qualsiasi “mezzo”. Il rischio è che dalle analisi emerga una situazione assolutamente non preoccupante per la salute pubblica chiudendo così in bellezza la problematica all’occhio dell’opinione pubblica (giornali, media..ecc).
Inoltre essendo questi studi-analisi documento di riferimento per eventuali future analoghe situazioni costituirebbero un importante precedente a favore della “non verità”. Esempi di tale esito, sicuramente non mancano in Italia.
L’unico modo per evitare ciò, consiste nell’effettuare anche noi le medesime analisi, ma che riflettano la reale situazione. Il problema è il costo. Abbiamo contattato diversi specifici Laboratori ottenendo preventivi che variano dai 10.000 ai 15.000 euro. I
Il Comitato è comunque intenzionato a procedere, sarebbe assurdo mollare proprio adesso. Purtroppo le nostre risorse finanziarie sono modeste e pur auto-finanziandoci non arriveremo mai a tali cifre, ci siamo anche rivolti alle locali banche i cui consigli di amministrazione sono però rappresentati da operatori agricoli o amministratori delle lobbies agricoli.
Abbiamo pensato alle medesime realtà che hanno pressoché i nostri problemi; che lottano ogni giorno per ottenere quello che dovrebbe essere un diritto: il diritto alla salute, al mantenimento di un ambiente salubre e vivibile; che potrebbero indirettamente beneficiare positivamente dell’esito di queste analisi anche per la loro zona, per la loro gente.
Abbiamo pensato a Voi ad un vostro aiuto economico.
A questo punto mi fermo in quanto preferisco contattarVi nei prossimi giorni. Allo scopo Vi chiedo di comunicarmi un vostro recapito telefonico con cortese sollecitudine.
RingraziandoVi per aver letto questa lettera.
Un caloroso saluto a Tutti ed a risentirci.
Comitato per il Diritto alla Salute in Val di Non
Info:
rossi.virgilio@alice.it
non-pesticidi.blogspot.com/
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