22.6.09

L’Apt non «sale» sul collegamento

Non aderirà al protocollo d’intesa per l’impianto San Martino-Rolle

PRIMIERO - La decisione? Quella di non decidere. Troppo pochi, rispetto alla portata della scelta, i soci dell'Apt presenti l'altro ieri all'auditorium di Primiero. I soci dell'Azienda per il turismo San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi sono 409, in sala ce n'erano 107, con 31 deleghe. La decisione all'ordine del giorno, impegnativa e «politicamente» delicata, era quella di aderire al protocollo d'intesa per lo sviluppo del collegamento impiantistico San Martino-Rolle e la messa in rete delle aree sciabili, investendoci adeguate risorse finanziarie. Un protocollo che mobiliterebbe oltre 22 milioni di euro, in gran parte pubblici. Il guaio è che sui 5 milioni di capitale privato previsti, mancano all'appello 500 mila euro. Aggiungici il fatto che, ogni giorno che passa, crescono i dubbi non tanto sulla necessità del collegamento, ma sul come realizzarlo, cioè sul progetto proposto, e si intuisce subito che per l'Apt, pur chiarite le perplessità sulla possibilità giuridica di intervenire nella ricapitalizzazione di una società terza (Nuova Rosalpina spa), di una materia che scotta si trattava. L'Apt, spiega il presidente Antonio Stompanato , è stata stimolata ad intervenire con mezzi propri da Marino Simoni , sindaco di Transacqua, quindi da più di un rappresentante delle categorie economiche. Ne ha discusso prima il cda, dove i dissensi, con velate minacce di dimissioni in caso di adesione, non sono mancate. E saggiamente, il presidente ha suggerito di convocare l'assemblea dei soci. Ma il numero dei presenti ha condizionato il confronto e non si è andati a votazione. L'esito, per altro, sarebbe stato incerto, con il rischio di spaccature. Stompanato non ha nascosto la delusione e ha interpretato le assenze come non favorevoli a condividere il protocollo e l'eventuale partecipazione finanziaria al progetto da parte di Apt. «Non interveniamo quindi in questa fase» ha detto il presidente dell'Apt «e non facciamo nostro il protocollo, valutando un'altra scelta se si dovesse parlare in seguito solo di salvare e ricapitalizzare Nuova Rosalpina. Ci asteniamo dall'intervenire anche per salvaguardare l'integrità di Apt». In effetti, viste le difficoltà che incontra il progetto, la prospettiva di concentrare gli sforzi economici nel salvataggio di Nuova Rosalpina è lo scenario più concreto. L'ha fatto intendere anche il presidente della società impianti, Pierleonardo Bancher , presente in sala. Ma quante risorse servirebbero per ricapitalizzare la spa? «Due milioni di euro» ha risposto Alberto Scalet , vicepresidente di Nuova Rosalpina. La sollecitazione dell'Apt ai soci è di intervenire nel salvataggio della società, strategica per «vendere» la località nella stagione invernale. Simoni si è detto dispiaciuto, alla fine, che l'Apt non si sia messa in gioco, ma si è detto d'accordo sulla necessità di ristudiare il progetto di collegamento, anche per non vanificare lo sforzo fatto nella raccolta fondi. Sono intervenuti una quindicina di soci, tra cui Giacomo Simion e Daniele Gubert . Questi è stato chiaro: «Se si dovesse decidere di sospendere questo progetto di collegamento per trovare un'altra soluzione condivisa, sono disponibile a partecipare personalmente al salvataggio di Nuova Rosalpina».

L'Adige, 20.06.2009

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Collegamento San Martino-Rolle

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