16.9.08

Primiero : approvato dal Comitato per l'ambiente il progetto di collegamento

Pubblichiamo di seguito l'articolo apparso su L'Adige che riporta la notizia della dichiarazione di compatibilità ambientale ricevuta lo scorso 10 settembre dal progetto di collegamento sciistico San Martino di Castrozza-Passo Rolle che andrebbe a devastare con tralicci alti 30 metri la riserva integrale Paneveggio-Pale di San Martino.
E' l'ennesima dimostrazione di come la procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale non serva a verificare realmente la qualità dei progetti né per contenere i loro effetti negativi sull'ambiente. Infatti, esaminando le norme nazionali e della nostra provincia che disciplinano la VIA, risulta evidente come sia la fase istruttoria che quella decisionale siano costruite in modo da far prevalere sempre e comunque le decisioni politiche a dispetto di qualsiasi evidenza tecnica sull'incompatibilità del progetto.
E' nostra convinzione che sarebbe tempo che i movimenti di opposizione alle tante nocività che minacciano i nostri territori smettessero di dare credito al Comitato Provinciale per l'Ambiente che, nei fatti, non valuta i progetti dal punto di vista degli effetti negativi, ma si mette a disposizione delle decisioni politiche della Giunta Provinciale. Crediamo che un primo passo in questa direzione potrebbe essere il fatto di non inviare più agli uffici della VIA durante la fase istruttoria le osservazioni allo studio di impatto ambientale.

Colbricon: ora c'è il via libera


Che il «sì» politico sia in qualche modo scontato, è chiaro da tempo: l'impegno del presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, e dell'assessore all'ambiente Mauro Gilmozzi, a sostegno del progetto di collegamento impiantistico tra San Martino e il Rolle è già stato dichiaratamente esplicitato agli amministratori pubblici del Primiero. Da ieri, però, c'è anche il «sì» tecnico, quello del Comitato provinciale per l'ambiente che ha dato il proprio benestare - tecnico, appunto - al progetto, al termine della procedura di valutazione di impatto ambientale. Un «sì» accompagnato da quattordici prescrizioni, che non mutano la sostanza del progetto ma «impongono» una mitigazione dell'impatto delle future opere. Un «sì» espresso a maggioranza, perché i tre rappresentanti esterni del Comitato (l'ingegner Marco Frenez per le associazioni ambientaliste, il direttore del Museo di scienze naturali Michele Lanzinger e il professor Giuliano Ziglio della Facoltà di Ingegneria di Trento) hanno espresso la loro contrarietà. Lanzinger, in particolare, ha ricordato la valenza dei siti archeologici della zona. Un «no» che resta agli atti, ma che non ha pesato sulla valutazione finale positiva di tutti i servizi provinciali coinvolti. Soprattutto quella del Servizio conservazione naturale e valorizzazione ambientale, che ha ritenuto accettabile la valutazione di incidenza sui Sic (siti di importanza comunitaria), e della «Tutela del paesaggio», che ha considerato il progetto proposto meno impattante di altre soluzione alternative, come il tracciato di collegamento lungo la Val Cismon, suggerito dalle associazione ambientaliste. I quattro tralicci, pur alti oltre trenta metri, sul crinale fra i laghi di Colbricon e la Val Cismon saranno, a giudizio del Servizio urbanistica e tutela del paesaggio, meno «pesanti» per l'ambiente rispetto ad un numero maggiore di piloni a sostegno di un impianto realizzato nel fondovalle. Né rappresenteranno una intollerabile alterazione della visuale sulle Pale di San Martino ad est ed il Lagorai ad ovest. Ed è pure stata accolta la «filosofia» del progetto che configura il tracciato funiviario come sistema integrato di trasporto pubblico, alla stregua del progetto Pinzolo-Campiglio, con tanto di beneficio, in termini di maggiore sostegno finanziario della Provincia, per le esangui casse delle società impiantistiche proponenti. L'ingegner Frenez ha tentato, senza successo, di argomentare che la stazione di partenza sarà assolutamente decentrata rispetto al paese di San Martino), tanto che l'utenza sarà costretta a salire su altri due impianti (uno, in futuro) per arrivare a Malga Ces. Ha spiegato, nella sostanza, che si tratta di un impianto funzionale alle società impiantistiche, cioè alla stagione invernale, non ad una mobilità alternativa per il Rolle.

Gubert: "obbedito agli ordini"
«Siamo molto delusi, ci aspettavamo almeno un rinvio a dopo le elezioni. Tra l'altro il collegamento è stato voluto da categorie di centro destra. E così, avuto il regalo da Dellai, ora sono libere di votare per il centro destra». Daniele Gubert di Primiero Viva, commenta così il sì al collegamento S.Martino - Rolle dato dal Comitato per l'ambiente. Via libera, dice Gubert, tutto politico. «Hanno obbedito ad un ordine politico. Inoltre, un ruolo fondamentale - dice - è stato giocato dal consigliere Marco Depaoli , basti dire che suo nipote è il presidente del Parco e suo cognato il presidente del Comitato per l'ambiente». E adesso? «Faremo ricorso all'Unione Europea».

Inceneritore: ingaggiati sei consulenti

Dalle parole ai fatti. Dopo tanto discutere, la Provincia muove i primi passi per costruire l'inceneritore a Trento. Con una delibera proposta dall'assessore all'ambiente Mauro Gilmozzi, nell'ultima seduta la giunta provinciale ha approvato una delibera con cui, con una spesa di 176 mila euro, sono state affidate sei consulenze per studiare quali dovranno essere le caratteristiche di un impianto in grado di smaltire oltre 100 mila tonnellate di rifiuti all'anno. La costruzione e la gestione del termovalorizzatore è compito del Comune di Trento ma l'attività di consulenza ed assistenza è rimasta in capo alla Provincia. Ma ecco chi saranno i sei consulenti, quale sarà il loro incarico e il relativo compenso. Oikos Progetti srl. Società che ha sede a Carobbio degli Angeli (Bergamo), dovrà definire la dimensione dell'impianto che avrà il compito di incenerire i rifiuti residui provenienti da tutta la provincia. Vi sarà il problema di trasportarli tutti a Trento. Per la valle dell'Adige, l'Alta Valsugana e la Vallagarina si prevede che i gestori della raccolta provvederanno a trasportare i rifiuti in località Ischia Podetti a Trento. Per la valle di Fassa, Fiemme, Alto Garda e Ledro, Giudicarie, Primiero, Valle di Non e Bassa Valsugana e Tesino verranno create delle stazioni di trasferimento in cui saranno collocate delle presse (una sarà presto sperimentata in val di Fiemme) per comprimere il volume dei rifiuti. Il residuo raccolto in valle di Sole verrà invece trasportato nella stazione della valle di Non. L'Oikos, che percepirà 25 mila euro, dovrà anche capire quanti saranno i camion che arriveranno ogni giorno a Ischia Podetti e quanto costerà il trasporto dei rifiuti. Umberto Ghezzi. Il professore, 68 anni di Busseto (Parma), dovrà individuare la migliore tecnologia utilizzabile nel nuovo impianto in termini di resa energetica, flessibilità (capacità di lavorare anche a carico ridotto), facilità di gestione. Ghezzi dovrà definire le caratteristiche del camino e i sistemi di controllo da prevedere (ad esempio per la misura della radioattività all'ingresso dell'impianto), oltre a stimare i costi finali dell'inceneritore da imporre nella tariffa per i cittadini. Il compenso per il docente sarà di 25 mila euro. Marco Ragazzi. Il professore universitario trentino (insegna Ingegneria ambientale), 44 anni , dovrà approfondire le caratteristiche della «linea fumi», con i limiti di emissione da garantire e i relativi sistemi di controllo, dovrà definire le soglie di rischio e valutare la fattibilità di un impianto a discarica zero. La parcella sarà pari a 25 mila euro. Fabio Barbone. Il docente, 48 anni di Trieste, dovrà valutare l'incidenza ambientale dell'impianto e valutare le scelte compiute dagli altri consulenti. Percepirà 9 mila euro. Velia Maria Leone. L'avvocato, 49 anni di Roma, dovrà analizzare gli istituti della concessione dei lavori e del project financing, predisporre gli atti conseguenti e garantire il supporto giuridico-amministrativo nel procedimento per la scelta dell'impresa cui affidare la realizzazione dell'opera. La consulenza costerà 80 mila euro. Andrea Ventura. Il 35enne di Molina di Fiemme, per un compenso di 12 mila euro, sarà chiamato a valutare gli aspetti economico finanziari dell'operazione.

L'Adige, 16 settembre 2008