29.8.09

Riserva del Colbricon: una bella vittoria!

Da Colbricon non si passa. Eccoci allora a festeggiare.

A 364 giorni dalla pacifica occupazione della Riserva Integrale di Colbricon, ci incontriamo per un solenne richiamo ai valori della montagna e per ribadire la necessita' di una maggiore attenzione al rispetto dei suoi tesori.

Genius Loci, una bella vittoria!
Da Colbricon non si passa. Eccoci allora a festeggiare.


Un angolo di paradiso al cospetto delle Dolomiti era minacciato da un progetto di collegamento funiviario deturpante, illogico e antieconomico. Dopo anni di lotte, di ricerca di dialogo, d'alleanze tra Associazioni e Comitati, il progetto sara' cancellato.
Un monito per la tutela dei sacri luoghi...
Dolomiti Patrimonio Universale dell'Umanita': una scommessa da vincere per il futuro!

Sabato 29 Agosto 2009 ai Bellotti (Lamon, BL)

C'e' posto per tutti.
Quattro passi a piedi e trascorriamo la giornata e la notte insieme.
Nessun problema per il pernottamento purche' provvisti di sacco a pelo o per chi vuole tenda e il necessario per la sopravvivenza.
Grande fuoco e note musicali.

Domenica 30 Agosto 2009 ai Laghetti di Colbricon (TN)

Dai Bellotti o da qualsiasi altro luogo convergiamo a Colbricon con ritrovo festoso dalle ore 10.00.
E' in programma una session acustica musicale aperta alla partecipazione...
ore 11:30: FORUM APERTO - il punto sulla situazione, prospettive, idee, suggerimenti.
A seguire pranzo al sacco con scambio e assaggio di prodotti e bevande DOC (chi lo desidera porti anche il necessario per un brindisi, strumenti musicali, striscioni, bandiere...)
La festa si svolgera' con qualsiasi condizione meteorologica.

Come arrivare e ulteriori informazioni: vedi volantino disponibile all'indirizzo:
http://www.primieroviva.it/files/G2009A5m.pdf [1.3 Mb]

28.8.09

Ala: presentazione del progetto TAV

VENERDI' 28 AGOSTO, ORE 20.30
AUDITORIUM DELLA CASSA RURALE, AD ALA (TN)

L'assessore ai trasporti Pacher e il progettista del TAV in Trentino De Col "illustreranno" il progetto dell'Alta Velocità/Alta Capacità.
Di seguito un articolo che ben spiega il clima che si troveranno di fronte i due propagandisti del progetto TAV.
Ci sorge un dubbio: ma che potere decisionale hanno i cittadini, i consigli comunali dei comuni interessati dal passaggio della TAV (la maggior parte si sono espressi contrari al progetto), oppure il comprensorio del C10, se Dellai, durante il consiglio comunale di Trento, ha già detto che la TAV si farà?

Approfondimenti al sito dell'Associazione Tutela Territorio di Ala (link: http://www.impegnocivileperalaefrazioni.it/associazione_tutela_territorio.html) con un ampio dossier con le planimetrie e i vari elaborati.


Vedi: Alensi contro la Tav, il tam tam su internet

19.8.09

«I pesticidi contaminano orti e case»

Articolo tratto da l'Adige del 19 agosto
di Guido Smadelli

«Abbiamo rilevato 13 campioni in vari punti della valle, in 8 diversi comuni dell'area dove viene praticata la frutticoltura intensiva. In 12 campioni sono stati rinvenuti residui di principi attivi, ed ogni singolo campione conteneva da 2 a 6 principi attivi diversi, in buona parte nocivi, qualcuno addirittura tossico».
Andrea Deromedis , del «Comitato per il diritto alla salute» della val di Non, ricorda che analoghe analisi erano state compiute un anno fa, in 10 punti, in 8 dei quali erano state rilevate presenze di residui. Oggi si è a 12 su 13. «Quindi la situazione è peggiorata», afferma deciso Deromedis, affiancato da Virgilio Rossi e Raffaella Mottes , altri componenti del comitato.
I campioni sono stati ovviamente rilevati da un tecnico abilitato ed esperto, ed analizzati in un laboratorio fuori regione: un monitoraggio su aree private e pubbliche per verificare la possibile presenza di residui fitosanitari. Analisi che - va precisato - sono state sostenute dal comitato: costate 2.880 euro (spesa sostenuta in parte da Cassa rurale Alta Valdisole e Peio, Volksbank di Cles e Cento sociale Bruno di Trento), sui campioni prelevati il 29 maggio scorso.
«Purtroppo non c'è alcun controllo sulla contaminazione delle proprietà private», considera Sergio Deromedis. «Sono state compiute analisi ambientali sulle polveri, che ci sono dappertutto»; aggiunge Raffaella Mottes.
Problema è che le ordinanze spesso ci sono, ma sono pochi i controlli. «Ed è vergognoso», affermano i componenti del comitato, «che un gruppo di persone di una ventina di elementi, sostenuti dalle oltre mille firme raccolte, si debba far carico, autofinanziandosi, di compiere le analisi».
Le ordinanze ci sono, incalzano i nostri interlocutori, ma non vengono rispettate e non sono sufficienti. «Si dice niente irrorazioni con atomizzatore a 50 metri, ma a 70 metri si accerta la presenza di residui. Il minimo di fascia di rispetto dovrebbe essere di 100 metri». Perché dalle analisi risulta evidente un fatto: residui di principi attivi sono stati trovati dentro le abitazioni. «Si dorme nei pesticidi». «Il discorso è che noi queste sostanze non le vogliamo né nell'orto, né in giardino, né sul balcone, né in casa», viene affermato. E mentre un anno fa nei campioni rilevati c'erano in media 2 residui di principi attivi, quest'anno la media sale a 3,7.
«I motivi sono tre», spiega Sergio Deromedis. «Innanzitutto il non rispetto delle regole e gli scarsi controlli. Quindi i meli troppo vicini a strade ed abitazioni senza che vi sia protezione alcuna, mentre ad esempio nel famoso protocollo agricolo si parla espressamente di siepi, ma quelle esistenti vengono tolte per far posto a nuovi meleti. Infine, l'uso eccessivo della chimica in valle di Non». Da studi ufficiali a livello nazionale risulta che in provincia di Trento vengono usati annualmente 2,5 milioni di chilogrammi di antiparassitari, l'equivalente di 50-60 chilogrammi ad ettaro. Un record nazionale assoluto, ben al di sopra di altre regioni dove si grida all'allarme per il limite di guardia, per cifre infinitamente meno significative.
«Peraltro», concludono i componenti del comitato presenti all'incontro con l'Adige , «va ricordato come l'Istituto agrario nel 2008 abbia "consigliato" ben 37 trattamenti...»

Tutti hanno effetti tossici o cancerogeni
LE CONSEGUENZE

VAL DI NON - Per comprendere quanto siano «consigliati» i principi attivi rilevati dalle analisi commissionate dal Comitato per il diritto alla salute, basta inoltrarsi nel portale «Footprint», dove ad ogni principio vengono abbinate le conseguenze sulla salute. Eccole (quasi tutti sono irritanti per pelle ed occhi).
«Clorpirifos etile»: distruttore endocrino; confermati effetti dannosi sul sistema riproduttivo; come inibitore della colinesterasi;
«Penconazolo»: confermati effetti dannosi sul sistema riproduttivo; tossico per il fegato; «Miclobutanil»: possibili effetti sul sistema riproduttivo;
«Difenoconazolo»: possibile cancerogeno; tossico per fegato e reni;
«Ciprodinil»: possibili effetti sul sistema riproduttivo;
«2 phenilfenolo»: confermati effetti cancerogeni; possibili effetti sul sistema riproduttivo; effetti sul sistema respiratorio; tossico per fegato e reni; danneggia la cornea dell’occhio;
«Metossifenozide»: possibile distruttore endocrino;
«Lufenuron»: possibili effetti sul sistema riproduttivo; possibili effetti tossici su tiroide e fegato;
«Bupirimate»: possibili effetti sul sistema riproduttivo;
«Endosulfan»: possibili effetti cancerogeni; possibile distruttore endocrino; neurotossico;
«Diclofuanide»: possibili effetti sulsistema respiratorio;
«Iprodione»: confermati effetti cancerogeni; possibili effetti sul sistema endocrino; effetti sul sistema respiratorio.

LA DENUNCIA Nessuna risposta
«Fascia di rispetto da ampliare»

VAL DI NON - I campioni prelevati ed analizzati in questa «campagna» curata dal Comitato per il diritto alla salute sono vari, per dislocazione geografica e per punti di prelievo. Ed è curioso osservare come numerosi pesticidi (cyprodinil, etofenprox, pirimicarb...) siano stati trovati sull’erba, nel giardino di casa. Sul balcone di un’abitazione, a 47 metri dal confine della proprietà,
sono state prelevate delle polveri: e qui c’è un assortimento di residui molto, molto lungo.
Ci si sposta in una sala da pranzo, 51 metri dal confine, e si trovano residui di tetraconazole (tossico per il fegato). Prelievi compiuti a settembre rilevano che residui sono rintracciati anche in un orto posto a 70 metri dal confine.
Da questi dati il Comitato trae delle considerazioni: se residui vengono rilevati a 70 metri, deve essere ampliata la fascia di rispetto (almeno 100 metri); la presenza di pesticidi è uniforme per almeno 6 mesi l’anno, con il clorpirifos in pole position (persistenza elevata per l’intero periodo); ne deriva l’impossibilità di potersi nutrire con ortaggi coltivati in proprio, biologicamente,
ma contenenti pesticidi «altrui»; nonché l’impossibilità di poter vivere liberamente la propria casa senza venire a contatto con i pesticidi.
Lo stesso Comitato nel recente periodo ha rilevato numerosissime infrazioni ai regolamenti: le ha elencate, ne ha dato comunicazione a tutti gli enti competenti, dalla provincia in giù. Chiedendo risposte e, soprattutto, che vengano presi provvedimenti (o quanto meno eseguiti maggiori controlli) entro 30 giorni.
Periodo trascorso, nessuna risposta.

Agricoltura e turismo in Val di Non

Mercoledì 19 agosto 2009 ore 20.30

a Tres, Auditorium Piazza C. Zadra
Il Comitato per il Diritto alla Salute di Tres organizza:

Serata informativa

Saluto e introduzione del Comitato per il Diritto alla Salute di Tres.

Agricoltura e Turismo in Val di Non. Conflitto o compatibilità?
Relatore Dr. Giorgio Bianchini

Paesaggio e Turismo in Val di Non. Cosa ne pensa il turista della Predaia!
Relatore Virgilio Rossi

Rinaturalizzazione degli ambienti rurali caratterizzati dall’agricoltura intensiva
Relatore Dr. Paolo Zorer

A seguire dibattito

Vedi anche:
Nasce in Francia la rete per le vittime dei pesticidi
Mele e turismo, binomio difficile
Basta coltura intensiva e pesticidi

8.8.09

Acciaierie di Borgo: riconversione ora!

30 anni di promesse
30 anni di rassicurazioni
30 anni di fumi
30 anni di scorie disseminate: dove?

Con quali conseguenze?

Venite:

SABATO 8 AGOSTO 2009 ore 18.00
PIAZZA MARTIRI – BORGO VALSUGANA

con i barbieri sleali - valsugana

Acciaierie, non ci sono soltanto le scorie

Manifestazione sui rischi legati ai fumi

Non solo i residui di metallo e di polveri, e altre schifezze, che finiscono in discariche più o meno abusive sono tossici, potenzialmente cancerogeni visto che inquinano la terra e probabilmente arrivano alle falde acquifere. Ma i fumi di un'acciaieria - dicono i Barbieri Sleali - sono a loro volta cancerogeni. Per questo l'associazione proporrà alla popolazione una performance, sabato alle 18 in piazza Martiri a Borgo. Un medico dell'Ospedale di Borgo e un luminare universitario di Padova spiegheranno alla gente quali tipi di cancro e per quali cause, quali tipi di metallo e per quali mali, potrebbero stare alla base di un'esposizione prolungata (e per Borgo di questo si tratta) ai fumi scaricati dalle acciaierie. La performance sarà a cura del dottor Roberto Cappelletti dell'Ospedale di Borgo e del professor Giorgio Jobstraibizer dell'Università di Padova. Dei teli bianchi verranno posti a terra e qualche cittadino (un adulto e un minore possibilmente) verrà invitato a coricarvisi. La sua sagoma verrà disegnata sulle tele. Poi Cappelletti e Jobstraibizer disegneranno all'interno di quei corpi i vari organi interni, quelli che possono essere colpiti più facilmente da forme tumorali. Cappelletti spiegherà ai cittadini come il metallo attacca il nostro corpo e Jobstraibizer coniugherà i vari metalli con le varie forme tumorali possibili. «L'obiettivo della performance - dice Rosa Finotti dei Barbieri Sleali - è quello di raccogliere firme, un appello popolare quindi. La petizione ha un titolo: "Noi non siamo scorie, non ci metterete sotto il tappeto". La raccolta di firme continuerà in tutti i paesi della Bassa Valsugana, anche presso gli uffici anagrafici. Il Comune di Telve, ad esempio, ha già dato il suo assenso alla cosa». Ma cosa volete? «Miriamo certamente alla chiusura delle Acciaierie di Borgo ma, viste le difficoltà, dovute soprattutto alla presenza di un notevole numero di lavoratori, pensiamo nell'immediato ad una riconversione. La cosa è possibile. Ad esempio è stata portata a compimento in una acciaieria di Straubin, in Bassa Baviera. Le Acciaierie di Borgo potrebbero diventare un centro di selezione e recupero di metallo ferroso, dato che all'interno dello stabilimento vi sono dei grandi magneti. Una specie di Crz per la cernita dei vari tipi di metalli. Almeno fino a quando non saranno chiari i risultati delle analisi delle emissioni volute dal giudice Liverani». I Barbieri Sleali avevano promesso a loro volta di portare a compimento dei carotaggi su vari terreni, e quindi fare analizzare i terreni. «Ci siamo fermati perché ci siamo resi conto che le analisi che la signora Liverani ha ordinato di fare sono approfondite e, quindi, non servono dei doppioni». Fiducia piena nella magistratura, perciò. Scusi signora Finotti, il sindaco di Borgo, Fabio Dalledonne, che in campagna elettorale aveva come uno dei suoi punti programmatici proprio la chiusura delle Acciaierie, vi appoggia in qualche modo? «Dieci giorni fa abbiamo chiesto al Comune il permesso per la manifestazione. Ci hanno assicurato che non ci saranno assolutamente problemi. Finora non ce lo hanno fatto avere ma ci è stato detto che arriverà giovedì (oggi, ndr)». I Barbieri Sleali stanno da giorni distribuendo tre tipi di volantino alla popolazione di Borgo e di altre zone valsuganotte. E gli stessi sono affissi in tutta la Bassa Valsugana. «La nostra paura - dice Rosa Finotti - è che tutto si concluda con le disavventure giudiziarie del signor Boccher e la storia dei residui solidi». Sabato in piazza, a dar man forte all'associazione ci saranno anche i gruppi «fratelli»: Osservatorio Grigno-Tezze, Valsugana Pulita, Antipuzza di Novaledo e il gruppo per la bonifica agraria di Villa Agnedo.

L'Adige, 6 agosto 2009

7.8.09

Nasce in Francia la “Rete per le vittime dei pesticidi”

Le Monde del 17/7/09 ha annunciato che il “Movimento per i diritti e il rispetto delle generazioni future” (MDRGF), associazione nata in Francia 15 anni fa, sta reclamando la messa al bando dei pesticidi, nelle città, nei giardini e nei parchi, “affinché i bambini non debbano essere avvelenati dai residui dei pesticidi quando raccolgono la palla caduta sul prato”.

Esso richiede, inoltre, che siano create “zone cuscinetto” (coltivazioni biologiche o pascoli), tra le zone agricole e le zone abitate, e che alle nuove norme vengano accluse sanzioni penali.

La Rete, spiega François Veillerette, presidente dell’associazione, ha il fine di rispondere alla richiesta dei numerosi cittadini che hanno deplorato la mancanza di qualsiasi mezzo di difesa contro le nebulizzazioni dei pesticidi, essendo la legislazione totalmente carente.

Il Movimento intende agire soprattutto in difesa dei più vulnerabili, i bambini, nei quali si riscontra il più spaventoso aumento di incidenza di alcune forme di tumori. Ma spera anche di portare aiuto alle vittime delle malattie professionali, affinché le loro patologie vengano riconosciute come tali. Numerosi studi, anche epidemiologici, dimostrano il nesso tra esposizione ai pesticidi e rischio di cancro, problemi riproduttivi e malattie neurodegenerative.

Come è accaduto nel caso dell’amianto, sugli effetti del quale si terrà entro breve un giudizio, l’associazione si prefigge - per numerose sostanze tossiche usate fino ad oggi in maniera per lo più incontrollata - di rompere la legge del silenzio e di far retrocedere chi, per interessi privati, danneggia la salute umana (oltre che l’ambiente e la biodiversità).

Occorre rilevare che vi è in tutto il mondo una presa di coscienza, molto lenta ma costante, riguardo alla necessità di dare infine ascolto all’appello lanciato da Luc Montagnier e da numerosi altri scienziati internazionali nel 2004 all’Unesco. Intitolato “Dichiarazione internazionale sui Pericoli dell’Inquinamento Chimico” esso iniziava con le parole “La specie umana è ancora in pericolo”.

Già alla fine degli anni ’90 è stata, con un libro bianco, affrontata in Europa la necessità di tutelare la nostra salute dall’azione di circa 100.000 sostanze di sintesi introdotte nell’ambiente nell’ultimo mezzo secolo, generalmente senza alcuna verifica dei loro effetti tossici (peraltro difficili da verificare, poiché si manifestano quasi sempre con anni di ritardo).

Oltre al Regolamento europeo REACH, per la Valutazione e Regolamentazione delle Sostanze Chimiche nell’ambiente (già in vigore dal 1° giugno del 2008, ma reso assai meno efficace nella sua stesura per le pressioni subite dalle aziende chimiche), una nuova importante iniziativa è stata da noi accolta con grande soddisfazione.
Si tratta del Regolamento europeo del 13/1/09, che mette limiti molto severi all’uso dei pesticidi: 22 di essi vengono vietati, tra i quali il glufosinate (abbinato a svariate colture ogm che, di riflesso, dovranno essere vietate), mentre gli agricoltori vengono esortati a privilegiare l’agricoltura tradizionale o biologica.
Più recentemente (12/06/09) si è saputo che con la Revisione della Direttiva sui Biocidi 98/8/CE, è in programma la regolamentazione dei prodotti che risultano cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione o per il sistema endocrino.
Il Comitato Scientifico EQUIVITA si augura che questi segnali indichino l’inizio, se pure lento, di una nuova era nella gestione della Sanità in Europa, un’era che veda infine la massima attenzione centrata sulla prevenzione (anche se spesso meno lucrosa), piuttosto che esclusivamente sulla cura dei nostri mali.

Comitato Scientifico EQUIVITA - Comunicato del 31/07/09

5.8.09

Riceviamo dal Comitato per il Diritto alla Salute della Val di Non e di seguito pubblichiamo una lettera inviata dalla Dr.ssa Gentilini Patrizia, famosa oncologa italiana sull'utilizzo di pesticidi in Emilia Romagna. Notate che ad un certo punto si dice che il consumo di pesticidi in quella regione è di 5,7 kg/ha, pensate che in Val di Non questo dato corrisponde a circa 50kg/ha!


Forlì 1 agosto 2009
Gentile Direttore,

la recente scomparsa di giovani e giovanissimi per cancro nel nostro territorio ha riempito le cronache nelle ultime settimane: passata l’emozione del momento e lasciando perdere gli interrogativi che i singoli casi suscitano e su cui anche la Magistratura indaga, vorrei tornare a riflettere su questo tema così scottante. Riconosco che, specie il primo agosto, sarebbe più normale pensare alle ferie e cercare svago e distrazione, ma ci sono purtroppo problemi dai quali non ci si può distrarre, se non altro perché nessuno può ritenersene immune: secondo gli ultimi dati dei Registri Tumori in Italia un uomo su due ed una donna su due è destinato a vedersi diagnosticare un cancro nel corso della vita. Al di là delle benevole favole che qualcuno, da decenni, continua a raccontare e cioè che la soluzione del problema cancro è a portata di mano, che si tratta di un effetto legato solo all’ invecchiamento, che fra 10 anni nessuna donna più morirà per cancro alla mammella, la realtà è ben altra ed è sotto gli occhi di tutti. Di fatto l’età di insorgenza dei tumori si è abbassata straordinariamente: da una recente ricerca risulta che in Italia gli interventi per cancro alla mammella in età giovane sono cresciuti in sei anni del 28.6%, e se da un lato diminuisce l’incidenza dei tumori correlati al fumo, specie nei maschi, sta drammaticamente aumentando l’incidenza di tumori che nulla o quasi hanno a che fare col tabagismo: linfomi, leucemie, cancro a rene, pancreas, prostata, tumori cerebrali ormai sempre più correlati anche con l’uso del telefonino… I tumori nell’infanzia poi sono in drammatico aumento: in Italia +2% annuo (doppio rispetto alla media europea) e tra i bambini sotto l’anno di età l’incremento è addirittura del 3.2% annuo. Vorrei anche ricordare che l’incremento di cancro è solo la punta dell’iceberg del danno complessivo alla salute che stiamo recando ai nostri bambini: mi riferisco all’aumento di disturbi neuropsichici, intellettivi, relazionali, del comportamento, fino all’autismo, per non parlare dell’incredibile incremento di patologie allergiche, respiratorie, endocrino-metaboliche, diabete, disturbi alla tiroide, criptorchidismo, ecc. Cosa sta succedendo ? Non sarà che ciò che alcuni medici, spesso definiti “allarmisti”, sostengono da anni è tragicamente vero? Vi invito a fare un semplice ragionamento: cosa mai vi può capitare se camminate in un campo minato? E’ ovvio che tante più mine sono state disseminate tanto più è probabile incapparci e saltare per aria… Così è per il cancro e le “mine” cui mi riferisco sono cancerogeni noti da decenni quali benzene, arsenico, nichel, cromo, cadmio, piombo, diossine, per non parlare di PCB, particolato, pesticidi che continuiamo a riversare intorno a noi e di cui mai nessuno parla, visto che solo la CO2 (che non è un veleno!) sembra meritare l’onore delle cronache! Da dati ufficiali emerge, ad es., che in Italia, nel pieno rispetto dei limiti di legge, abbiamo immesso in un anno in aria ed acqua: benzene 715.6 ton, arsenico 8.0 ton, cadmio 3.0 ton, cromo 140.0 ton, nichel 80.6 ton. L’ inventario europeo delle diossine ci dice che in un anno nel nostro paese ne sono state prodotte 558 grammi, ovvero, in media, circa 1,5 g al giorno: può sembrare poco ma rappresenta la dose massima tollerabile per oltre 10 miliardi (!) di persone… Sapendo che si tratta di molecole che hanno tempi di dimezzamento di decine/centinaia di anni e che quindi ogni nuova dose si aggiunge alla precedente, come la mettiamo? La nostra regione poi è al primo posto per uso di fitofarmaci e spargiamo in media 5,7 kg di prodotti chimici per ettaro. Ci siamo mai chiesti dove vanno a finire tutti questi veleni? Purtroppo ovunque e anche dove non vorremmo mai trovarli, ad esempio nel sangue del cordone ombelicale in cui sono centinaia le sostanze chimiche tossiche, cancerogene e nocive che si ritrovano stabilmente: qualcuno può pensare, in totale buona fede di assolverle? Da tempo è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti ed agire per ridurre l’esposizione delle popolazioni agli agenti tossici promuovendo la Prevenzione Primaria. Non è necessario per fare questo conoscere i minimi dettagli del processo della cancerogenesi o il ruolo che ogni singolo agente riveste: la letteratura segnala ormai, su larga scala ed in individui sani, come l’espressione di geni “chiave” si modifichi a seconda dell’esposizione a tossici ambientali e di conseguenza si alterino funzioni cruciali del nostro corpo aprendo la strada all’insorgere di neoplasie e non solo. Il fallimento dell’approccio “riduzionista”, il vecchio paradigma secondo cui si analizza un agente per volta, senza tenere conto delle innumerevoli variabili biologiche e che non permette mai o quasi di giungere a conclusioni esaustive, è ormai sotto gli occhi di tutti. Fortunatamente nel mondo si infittisce la schiera di medici e ricercatori indipendenti che invocano un cambio di rotta nella strategia della guerra contro il cancro, ossia una drastica riduzione della esposizione ad agenti tossici e nocivi in tutti gli ambiti di vita, l’unica strada che finora ci si ostina a non imboccare con decisione. Eppure, in quei rari casi in cui questo si è fatto, i risultati non sono mancati: in Svezia, dove trenta anni fa sono stati messi al bando determinati pesticidi, seguendo le indicazioni di medici coraggiosi, oggi si registra una riduzione nella incidenza dei linfomi. Si tratta di una strada difficile, che va contro enormi interessi, economici e non solo. M. Plank (premio Nobel per la Fisica) ci ricorda che “ i vecchi paradigmi vengono abbandonati solo quando coloro che su di essi hanno costruito la propria carriera e fortuna sono morti”. Ma ricordiamo anche le parole di Samuel Epstein, un grande medico americano:”quasi tutti gli americani conoscono le pene causate dal cancro a parenti e amici. Il crimine è che molti di questi tumori sarebbero evitabili”; se trasferiamo queste parole all’infanzia ed alle giovani generazioni l’obbligo di abbandonare i vecchi paradigmi e di passare dalle parole ai fatti diventa ancora più pregnante e credo convenga a tutti noi riflettere, anche ai primi d’ agosto e sotto l’ombrellone, sulla necessità di fare cambiare idea a chi di dovere prima che sia davvero troppo tardi per tutti !

Patrizia Gentilini, Oncoematologo Associazione Medici per l’ Ambiente ISDE Italia