29.1.10

Non nascondiamoci dietro i limiti di legge

Pubblichiamo su segnalazione di Virgilio Rossi del comitato diritto alla salute della Val di Non un'interessante lettera dei medici dell'ISDE del Trentino.

Virgilio aggiunge: "Vorrei cogliere l'occasione per spendere alcune parole sull' Associazione ISDE sezione italiana. E' formata da medici provenienti da tutte le specialità mediche che dedicano gratuitamente il loro tempo alle tematiche sulla salute ed ambientali. L'associazione vive con il sostegno dei cittadini che credono nelle prevenzione primaria (eliminare le cause che generano i problemi) e non continuare ad operare con la prevenzione secondaria (cura dei sintomi) in cui è importante l'applicazione del principio di precauzione indipendentemente che una sostanza sia sotto i cosiddetti limiti di legge, creati dall'industria alimentare e farmaceutica al fine di usare sistematicamente addittivi, conservanti, pesticidi,ecc.
Sostanze queste che interagiscono negativamente sia da sole che complementariamente sul metabolismo umano anche a dosi infinitesimali. E' perciò fondamentale sostenere questo tipo di associazioni perchè vanno a snidare e combattere le cause dei nostri problemi di salute e non convivono lucrosamente con esse. Se qualcuno vuole diventare socio ecco i loro recapiti: www.isde.it"

Scriviamo a proposito della risposta (o meglio «non risposta») dell'assessore all'agricoltura Tiziano Mellarini al «Comitato per il diritto alla salute» della Val di Non. Crediamo non sia fuori luogo affermare che la politica dovrebbe dare risposte piú pertinenti ai puntuali rilievi dei cittadini, a maggior ragione se ci sono le prove di una contaminazione con i pesticidi nei bambini.
Il vero problema è che l'assessore Mellarini (ma anche Alberto Pacher, Ugo Rossi e Lorenzo Dellai per quanto riguarda le vicende legate all'inquinamento in Valsugana) hanno mostrato di avere un atteggiamento riduzionista verso la tutela della salute pubblica. Essi si trincerano dietro il rispetto dei limiti di legge per sostanze pericolose quali pesticidi e diossine, non considerando che stiamo vivendo in una vera e propria epidemia di tumori e malattie cronico-degenerative (diabete, Alzheimer, Parkinson, allergie, asma etc) malattie che sono terribilmente in aumento anche nel nostro Trentino. Anzi, per quanto riguarda i tassi grezzi di tumori, il Trentino è ai vertici nella classifica nazionale.
Nel quadriennio 1999-2002 i tumori infantili sono raddoppiati rispetto al quadriennio 1995-1998 a riprova che qualcosa che non va nell'ambiente c'è, eccome. Occorre dunque un atteggiamento molto più prudente, applicando più frequentemente il principio di precauzione recepito dalla stessa Unione Europea.
La risposta di Mellarini dimostra invece come alcune elaborazioni statistiche delle analisi sulle mele siano usate per negare qualsiasi problema sanitario dei pesticidi. Invece, nonostante per Mellarini le analisi dei pesticidi sulle mele siano ampiamente entro i limiti di legge (a tal riguardo Legambiente non è affatto d'accordo), i pesticidi sono tati trovati nelle urine di soggetti innocenti quali i bambini attraverso il cosiddetto «effetto deriva», inteso quest'ultimo come la dispersione nell'ambiente dei prodotti utilizzati nelle irrorazioni.
In questo caso i trattamenti dovrebbero essere fatti a distanze adeguate dalle abitazioni e proprietá altrui. Al contrario, con delibera n.400 del 3 marzo 2006 prot. 4554 proposta dall'assessore Mellarini, le distanze dalle abitazioni sono state azzerate ammesso che venissero impiegati uggelli antideriva o altri dispositivi della cui reale efficacia non esiste alcuna prova concreta.
Questa delibera doveva rispondere ad una mozione del Consiglio provinciale (n.6/2004), che impegnava la Giunta ad emanare un protocollo di norme di comportamento sull'utilizzo dei fitofarmaci in prossimità dei centri abitati che tenesse conto sia dell'esigenza di tutelare la salute dei cittadini, sia delle necessità agro-colturali. Evidentemente quest'ultime sono state privilegiate rispetto alla salute dei cittadini e quello che sconcerta di piú è che queste scelte sono state premiate dagli stessi elettori alle ultime elezioni provinciali.
Vorremmo inoltre far notare che l'effetto di ogni sostanza, anche sotto i limiti di legge, si somma ad altre centinaia (forse migliaia) di sostanze cancerogene che assumiamo con la dieta (sottoforma di conservanti, coloranti, etc...) o che respiriamo.
Questo vale specialmente per i pesticidi in quanto con la dieta assumiamo in media 4 pesticidi a pasto (dati Appa). Ognuno di esse è sì entro i limiti, ma nessuno ha mai studiato l'effetto combinato di piú sostanze. È infatti probabile che vi sia un effetto cumulativo, se non addirittura un aumento della potenzialitá tossica. Infine, e questo è particolarmente vero per sostanze quali le diossine, non esistono concentrazioni al di sotto delle quali non si osservano effetti sulla salute, ma con l'aumentare della concentrazione si assiste statisticamente ad un aumento dei casi di malattia (le diossine sono correlate tutte le malattie degenerative e tumorali conosciute). È vero che i limiti di legge sono dei paletti oltre ai quali non è lecito andare, ma si presume che un politico accorto dovrebbe fare in modo di mirare, quanto piú possibile, al limite zero.
La politica non puó ignorare i possibili effetti sulla salute di una fonte quale l'acciaieria di Borgo Valsugana che non riesce nemmeno a rispettare i (pur ampi) limiti di emissione di diossine. Gli effetti negativi sulla salute ci saranno indipendentemente dall'incapacitá di trovare le diossine nei terreni. È pur vero che la nostra civiltá del benessere porta qualche minimo rischio che dobbiamo accettare. Ma quando i rischi sono evitabili, come nel caso dei pesticidi, con direttive piú restrittive per le distanze o, meglio ancora, passando al biologico, o quando interessi privati ed un centinaio di posti di lavoro (per i quali si potrebbe sicuramente trovare un'alternativa) non giustificano eccessivi rischi per la salute di una popolazione, come nel caso dell'acciaieria di Borgo, allora crediamo che sia giunto il momento di scelte coraggiose e responsabili da parte delle istituzioni.

Roberto Cappelletti, Maria Elena di Carlo, Marco Rigo
Medici per l'Ambiente (ISDE-Trentino)