12.5.10

Il comitato acqua bene comune di Trento sull'inquinamento dell'acciaieria di Borgo


L’INQUINAMENTO DELL’ACCIAIERIA A BORGO VALSUGANA.
A FIANCO DEI CITTADINI E DEI COMITATI, CONTRO LA STRUMENTALIZZAZIONE DEI PARTITI.

Abbiamo aderito all’iniziativa del 14 maggio per manifestare davanti al Palazzo della Regione a Trento la protesta anche nostra di fronte alle minacce alla salute prodotte dai gravi e diffusi inquinamenti provenienti dall’acciaieria di Borgo Valsugana, segnalati dalle analisi indipendenti; e protesta per l’indifferenza arrogante con cui la Provincia di Trento tratta l’impegno autonomo di indagine condotto da cittadini e Comitati sostituendosi alle strutture provinciali latitanti che vogliono ignorare il principio di precauzione.

La classe dirigente di questa Provincia, fingendo di voler discutere nei tavoli, gira in realtà le spalle alla popolazione semplicemente perché fa parte integrante di un meccanismo, di un modello di produzione e di consumo, che in nome del profitto di pochi prevede come esito necessario anche l’assalto all’ambiente, la riduzione a merce dei beni comuni che sono la base della vita, l’attacco alla salute. Perciò non le rivolgiamo appelli.

In Trentino molti stanno cominciando a comprendere che sono tutti aspetti del medesimo sistema: gli inquinamenti mortali dalle fabbriche senza regole, l’inceneritore di Trento, le grandi opere inutili (il progetto per la nuova ferrovia del Brennero), la privatizzazione dei servizi pubblici locali (quelli idrici per primi), lo sfruttamento spinto delle acque provinciali, l’agricoltura dei pesticidi, la cementificazione del territorio ancora disponibile, gli impianti di risalita devastanti e diseconomici, e così via.

Per questo appare promettente quella rete di Comitati locali impegnati contro le singole nocività che sta cominciando a prendere forma nelle valli e che potrebbe tra non molto tempo portare ad un coordinamento provinciale.

Alla vitalità consapevole di questo movimento si contrappone il tentativo che alcuni partiti stanno compiendo in Valsugana per strumentalizzare a proprio vantaggio il rifiuto popolare dell’acciaieria. Pensiamo in particolare alla Lega che per i propri fini elettorali in Trentino alza la voce sulla tutela dell’ambiente e della salute mentre riempie il Nord Italia di inceneritori o di opere insensate e a livello nazionale vota compatta per il ritorno dell’industria nucleare, per la fine delle gestioni pubbliche dell’acqua, per la “valorizzazione” (cioè la vendita per cassa) dei patrimoni locali. E pensiamo nello stesso tempo ai partiti del governo provinciale che utilizzano la presenza della Lega per ipotizzare lo sviamento delle analisi indipendenti.

Ai Comitati della Valsugana domandiamo di vigilare sulle ingerenze di qualsiasi partito.

Saremo al loro fianco in questa lotta, che dovrebbe coinvolgere anche i lavoratori dell’acciaieria. Crediamo che la chiusura di questo impianto aiuterebbe l’opposizione che facciamo alla privatizzazione dell’acqua trentina perché le lotte contro le devastazioni ambientali e le appropriazioni dei beni comuni possono e devono essere collegate.

Il Comitato acqua bene comune di Trento
12 maggio 2010